Una “controriforma” presuppone un disegno; quella in corso è una mera riorganizzazione, con scelte contraddittorie, senza visione di insieme.
Il clima è incerto, c’è chi aspira a cancellare l’autonomia dei musei, ma anche chi vede i risultati ottenuti in questi anni e capisce che non si può tornare indietro.
L’impianto della riforma Franceschini nasce del resto da decenni di studi e commissioni di indagine, e non è semplice smontarlo.
Disponibile qui un’intervista a Lorenzo Casini sulle nuove iniziative del governo nel settore della cultura.