Per molti anni, il nazionalismo ha influenzato anche gli studi giuridici, non facilitando lo studio degli ordinamenti positivi stranieri.
Ma “chi abbia veduto e studiato solo la Francia, non intenderà mai nulla della Rivoluzione Francese“, aveva scritto nelle prime pagine de L’Ancien Régime et la Révolution Alexis de Tocqueville (infatti, Tocqueville, per capirla, andò negli Stati Uniti, studiò la democrazia americana e scrisse De la démocratie en Amérique).
Poi, la comparazione giuridica si è sviluppata allo scopo principale di individuare le diversità. Solo più tardi il suo scopo è diventato quello di cercare gli elementi comuni e più tardi anche i grandi flussi di istituti da un Paese all’altro, tramite trapianti, prestiti, importazioni.
Continua a leggere la recensione di Sabino Cassese ai volumi di Roberto Scarciglia, Diritto amministrativo comparato, Giappichelli, 2021, e Giulio Napolitano, Introduzione al diritto amministrativo comparato, il Mulino, 2021, pubblicata sul Sole 24 Ore del 28 marzo.