Secondo la nota metafora, i poteri del Presidente della Repubblica sarebbero “a fisarmonica”, si ampliano e si restringono. Ma chi decide, e in quali circostanze di ampliarli e restringerli? E quanto si può ampliare la fisarmonica?
É vero quel che ha scritto Matteo Renzi nel volume “Un’altra strada. Idee per l’Italia di domani”: “L’ordinamento italiano prevede un ruolo peculiare per l’inquilino del Colle: quando le cose vanno bene, nei fatti, il presidente svolge un ruolo di garanzia, una sorta di moral suasion molto utile ma poco visibile, quando scatta l’allarme per qualche avaria istituzionale, invece assume un ruolo di primo piano“?
Continua a leggere l’intervista a Sabino Cassese pubblicata sul Foglio dello scorso 3 settembre.