Dove va l’Italia?
Dobbiamo preoccuparci se nell’ultimo quarto di secolo il Paese sta vivendo un lungo periodo di ristagno, crescita stentata, affanno competitivo e produttivo; se i problemi e la politica vanno per strade diverse; se i politici sembrano passati attraverso un filtro passa-basso, quello che seleziona i peggiori; se il Paese sembra in mano agli apedeuti (i non istruiti, che congiurano a screditare il sapere), dei quali non si sa se vivano per lavorare o per dichiarare?
La meditata risposta di due dei nostri migliori cervelli, Ferruccio de Bortoli e Salvatore Rossi, è che non bisogna disperare.
Continua a leggere l’intervento di Sabino Cassese pubblicato sulle pagine culturali del Sole 24 Ore dello scorso 23 febbraio.