La breve dichiarazione di Palmiro Togliatti qui riportata, e che si può vedere al link indicato, è tratta questa volta non da un testo scritto, come di solito, ma direttamente dalle immagini della Tv di Stato, oggi conservate fortunatamente dagli archivi Rai.
Dopo la caduta del governo del democristiano Fernando Tambroni a causa dei molti caduti nelle giornate tragiche del luglio 1960, formatosi finalmente un nuovo governo (il Fanfani 2 del 20 luglio) non più sorretto dai voti neofascisti, si celebrarono come previsto nell’autunno le elezioni amministrative.
Con esse si inaugurò una importante iniziativa democratica: la Rai, allora canale unico, propose in diretta una nuova trasmissione che permettesse ai partiti di parlare, alla pari tra loro, in contraddittorio o in presenza dei giornalisti anche di stampa avversa, dagli schermi televisivi. Il programma si chiamava “Tribuna politica”. Era condotto da ottimi professionisti quali Jader Jacobelli, Giorgio Vecchietti, Gianni Granzotto, Ugo Zatterin, poi Nuccio Fava e altri.
Qui ci occupiamo di una puntata andata in onda l’11 ottobre 1960 che costituì, in verità, una specie di “prova generale”. Si chiamò infatti “Tribuna elettorale” (pur richiamando la sigla di apertura il nome di “Tribune politiche”, al plurale), e fu prevista a termine, a cadenza quotidiana, per essere espressamente dedicata alle imminenti elezioni amministrative del 6 novembre. Il ciclo vero e proprio (destinato a una larga fortuna tra il pubblico) sarebbe stato inaugurato l’anno dopo, dal 26 aprile 1961 per volontà – pare – di Fanfani, e sarebbe stato collocato in prima serata, alle ore 21 (si ricorderà che la Rai trasmetteva allora su un solo canale in perfetto regime di monopolio: dunque la scelta aveva una sua importanza).
Il primo segretario di partito ospitato fu Palmiro Togliatti. Ecco la sua “apertura”:
Voglio anche chiedere scusa se, forse, il modo della mia esposizione non sarà pienamente corrispondente ai criteri tecnici di questa trasmissione.
Trasmissioni televisive anche dedicate esclusivamente a temi politici hanno luogo in Italia da cinque o sei anni. Orbene, questa è la prima volta che finalmente un partito, che sta all’opposizione ma che conta circa 7 milioni di elettori, può servirsi di questo mezzo di contatto con la cittadinanza.
E si tratta di un mezzo pubblico, organizzato dallo Stato, coi denari dello Stato, cioè coi danari comuni di tutti noi. Alla radio i commenti politici sono di tutti i giorni ma è dal 1947 o 48 che non ci avviciniamo più a quei microfoni né noi né gli altri oppositori del regime democristiano.
Palmiro Togliatti a “Tribuna elettorale”, 11 ottobre 1960 (QUI il link al video YouTube).