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Administrative Law, Democracy, and the American Constitution
L'articolo è dedicato al modo in cui la Corte Suprema degli Stati Uniti applica la Costituzione americana, ispirandosi a un concetto ampio di democrazia. Dopo alcune notazioni iniziali sulla Corte Suprema, l'autore fa tre esempi di come essa intende e applica il principio di democrazia. Il primo riguarda un caso in cui la Corte afferma la legittimità di affermative actions a favore di minoranze razziali, ritenendo conforme alla Costituzione il tentativo di costituire una società più giusta e integrata e, quindi, più democratica. Il secondo riguarda un problema di interpretazione della legge e mostra come una questione tecnica può implicare una scelta in ordine a problemi che stanno al cuore della democrazia. Il terzo riguarda il diritto amministrativo e investe il problema del margine di scelta che il legislatore lascia alle amministrazioni: la quantità di potere che viene delegato a queste ultime è il risultato di un bilanciamento tra l'esigenza di controllo democratico su di esse e l'esigenza di efficienza nel raggiungere interessi pubblici democraticamente definiti. Nell'ultimo paragrafo, l'autore paragona il ruolo dei giudici, nell'interpretazione delle norme costituzionali, negli Stati Uniti e in Europa: nota le analogie e le connessioni e sottolinea il ruolo dei giudici, come di tutti i giuristi, nel diffondere la consapevolezza dell'importanza della Costituzione.
La partecipazione dei privati alle decisioni pubbliche. Saggio di diritto comparato
La partecipazione dei privati alle decisioni pubbliche ha duplice rilievo. In primo luogo, permette di definire l'equilibrio tra Stato e cittadino. In secondo luogo, essa si colloca sul crinale fra i tre principi che reggono i poteri pubblici, quello di autorità, quello di giustizia e quello di democrazia. L'equilibrio tra i tre principi è molto precario. Espressione di tale precarietà sono l'indebolimento dell'amministrazione che deriva dall'eccessivo affidamento sulla partecipazione dei privati, l'overjudicialisation dell'attività amministrativa provocata dall'utilizzo di formule giudiziarie per la partecipazione dei privati e i problemi suscitati dall'utilizzo della partecipazione quale surrogato della democrazia. Il modo migliore per studiare il problema è quello comparativo. L'analisi comparata dell'istituto svolta nel saggio è articolata sulla base della distinzione fra diversi modelli e non è incentrata esclusivamente sulla contrapposizione di ordinamenti statali (Francia, Stati Uniti e Regno Unito), ma comprende anche l'area sopranazionale (Unione europea) e transnazionale. Inoltre, superando il pregiudizio positivistico che spinge alla comparazione di norme, presta particolare attenzione alla giurisprudenza. Le decisioni del Conseil d'Etat, della Corte Suprema degli Stati Uniti, dell'House of Lords, del Tribunale delle Comunità europee e del Compliance Advisor/Ombudsman dell'International Finance Corporation sono poste alla base della comparazione fra gli ordinamenti. L'esame comparativo permette di evidenziare le similitudini e le differenze fra i diversi modelli e fornisce lo spunto per alcune considerazioni generali, che, nella parte conclusiva, vengono riferite alle relazioni che la partecipazione intesse con l'azione amministrativa, la giustizia e la democrazia.
L’inchiesta pubblica. Analisi comparata.
L'istituto dell'inchiesta pubblica costituisce, nel diritto amministrativo, una peculiare figura procedimentale adottata in settori dove l'attività istruttoria è particolarmente complessa e le esigenze partecipative sono maggiormente avvertite (come ad esempio per la definizione di un nuovo assetto territoriale o la localizzazione di un'opera pubblica). Nate in Gran Bretagna e in Francia, è negli ordinamenti di questi due paesi che le inchieste sono state maggiormente utilizzate e hanno ricevuto una disciplina compiuta e organica. In Italia, invece, esse non hanno ancora trovato una larga applicazione, ma sono state guardate dal legislatore e dalla scienza giuridica via via con maggior interesse. L'analisi dell'istituto dell'inchiesta pubblica è articolata in tre parti. Nella prima, è trattato il modello di public inquiries operativo nel Regno Unito, con riferimento agli strumenti partecipativi nei procedimenti di localizzazione di opere pubbliche e nella formazione dei piani urbanistici. Nella seconda parte, è ricostruita la disciplina delle enquêtes publiques nel sistema amministrativo francese; la partecipazione ai procedimenti di pianificazione urbanistica, anche in questo caso, rappresenta una fattispecie paradigmatica per comprendere i tratti del modello. Nella terza, sono esaminate le disposizioni italiane rilevanti in materia d'inchiesta pubblica, con riguardo sia alla normativa nazionale che a quella regionale. Al termine dell'analisi, è effettuata una comparazione tra i tre sistemi, in modo da delineare i caratteri dell'istituto. In particolare, dall'indagine emerge che, nonostante le inevitabili differenze legate ai diversi contesti amministrativi, l'inchiesta ha precisi elementi strutturali e funzionali. Essa, infatti, è sempre costruita come un subprocedimento di natura istruttoria, il cui tratto caratterizzante è la presenza di un apposito organo (ispettore o commissario) - incaricato di condurre l'inchiesta - in posizione di terzietà rispetto all'amministrazione decidente. Sotto l'aspetto funzionale, l'inchiesta, strumentale all'adozione di decisioni amministrative coinvolgenti molteplici interessi pubblici e privati, soddisfa esigenze sia istruttorie, sia partecipative. Essa, quindi, trae origine dalla necessità di raggiungere un punto di equilibrio tra queste due finalità. La continua interazione tra obbligo di completezza dell'istruttoria, partecipazione pubblica, persegimento dell'efficienza amministrativa e ricerca del consenso nelle scelte pubbliche, infatti, provoca mutamenti nella struttura e nella funzione delle inchieste e nel tipo di sindacato giurisdizionale sulle relative procedure.