L’Istituto è stato incaricato dal Consiglio d’Europa di redigere un rapporto dal titolo “Council of Europe Instruments on Mutual Assistance in Administrative Matters: Techniques, Shortcomings And Possible Improvements”.
Il rapporto ha preso in esame le due convenzioni del Consiglio d’Europa in materia di mutua assistenza in materia amministrativa, contestualizzandole nel quadro degli altri strumenti di cooperazione interstatale, analizzando la normativa europea, valutandone la concreta attuazione da parte degli Stati aderenti, individuandone gli aspetti di maggiore criticità e proponendo alcune soluzioni operative.
Al rapporto si accompagna un questionario diffuso dall’IRPA e un’appendice contenente le risposte formulate dalle competenti autorità degli Stati aderenti.
Secondo le conclusioni del rapporto, l’assistenza reciproca nelle questioni amministrative si è dimostrata uno strumento molto importante per la cooperazione legale in Europa, per almeno due ragioni. Innanzitutto, essa ha consentito di gestire fenomeni che trascendono i confini nazionali e che coinvolgono gli interessi di una pluralità di Stati, soprattutto qualora essi non siano membri di organizzazioni regionali o sopranazionali, come l’Oecd e l’Ue. In secondo luogo, essa rappresenta uno strumento giuridico caratterizzato da una base legale sufficientemente ampia da poter essere combinato con altri meccanismi di cooperazione.
In prospettiva, il sistema dell’assistenza reciproca presenta un disegno molto più avanzato nelle convenzioni che non nell’Ue, all’interno della quale manca una chiara base legale. Nonostante le sue apprezzabili caratteristiche, finora l’assistenza reciproca nelle questioni amministrative ha incontrato notevoli problemi di accettazione e applicazione da parte degli Stati membri e delle amministrazioni nazionali, in ragione della conservazione del principio di sovranità statale e della segretezza nell’attività amministrativa. Ciò è probabilmente dovuto a due cause. Da un lato, l’assistenza reciproca nelle questioni amministrative è considerata meno urgente che in altri ambiti, come in quello penale. dall’altro, i vantaggi sono spesso controbilanciati da alcuni limiti, come ad esempio l’assenza di flessibilità di tale strumento.
La ricerca è stata discussa alla riunione plenaria del Comitato del Consiglio d’Europa sulla cooperazione giuridica, nell’ottobre 2010.