È stata predisposta la piattaforma per la raccolta in modalità elettronica delle sottoscrizioni per i referendum, mediante l’approvazione del decreto attuativo relativo al funzionamento della piattaforma di raccolta elettronica delle sottoscrizioni per i referendum e i progetti di legge d’iniziativa popolare.
Tale decreto ha recepito sia le osservazioni del Garante della Privacy, sia quelle del Ministero della Giustizia e, una volta registrato, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dando il via alla messa in esercizio della piattaforma, che garantirà la piena digitalizzazione del processo.
Nell’aprile scorso, il Garante aveva bocciato il testo, poiché i dati dei sottoscrittori di una proposta di referendum o di un progetto di legge rientrano nell’ambito delle particolari categorie di dati per i quali il Regolamento europeo prevede rigorose tutele a garanzia della loro riservatezza in quanto rivelano, oltre al dato sulla partecipazione alla consultazione referendaria, le opinioni o la posizione politica del sottoscrittore. Lo stesso Garante, ha in quell’occasione indicato una dettagliata serie di condizioni e osservazioni alle quali attenersi.
La piattaforma garantirà la totale digitalizzazione del processo, nel rispetto di tutti i requisiti di sicurezza e adeguatezza tecnologica previsti dalla legge. Inoltre, mediante l’integrazione nell’Anagrafe nazionale della popolazione residente – ANPR – delle liste elettorali gestite dai Comuni, la piattaforma assicurerà la verifica automatica della qualifica di elettore dei sottoscrittori.
Sviluppata da Sogei in qualità di soggetto gestore, la piattaforma è ora in fase di aggiornamento, necessario per l’adeguamento alle ultime modifiche intervenute sul decreto attuativo e relativo manuale operativo.
Le modalità di funzionamento prevedono che la piattaforma, accessibile tramite un portale dedicato, sarà organizzata in un’area privata e in una pubblica, e prevederà tre diverse tipologie di utenze: per i soggetti promotori, per i cittadini che intendano sottoscrivere una proposta referendaria o di legge popolare e, infine, per il personale della Corte di Cassazione.
Più nel dettaglio, l’area privata permetterà ai promotori di gestire la proposta referendaria e di monitorare l’andamento della raccolta delle sottoscrizioni: essi potranno scegliere la tipologia di iniziativa da registrare – referendum o legge di iniziativa popolare – richiedere il caricamento della proposta, visionarne l’anteprima e, una volta confermata la correttezza dei dati inseriti, dare immediato avvio alla raccolta delle firme.
L’area pubblica consentirà invece ai cittadini la consultazione delle proposte referendarie e dei relativi quesiti, nonché delle proposte di legge popolare in corso o scadute, con l’indicazione di tutte le informazioni necessarie alla sottoscrizione, il numero di firme raccolte fino al momento della visualizzazione e il numero necessario al fine del raggiungimento del quorum.
I cittadini aventi diritto che vorranno effettuare la sottoscrizione di una proposta referendaria o di legge di iniziativa popolare potranno accedere all’area privata attraverso un sistema di identità digitale previsto dal Codice dell’Amministrazione Digitale e utilizzare uno specifico comando per esprimere il proprio sostegno.
In ultimo, mediante l’area privata il personale della Corte di Cassazione disporrà degli strumenti necessari per l’attivazione e il monitoraggio del processo di raccolta delle sottoscrizioni.
Ci si auspica che questo sistema, una volta andato a regime, possa assicurare un importante passo in avanti nel campo della digitalizzazione dei processi democratici, garantendo al contempo la riservatezza dei dati personali, come imposto dall’apposito Regolamento europeo sopracitato ed evidenziato dal Garante della Privacy.
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale