La crisi finanziaria che ha investito i mercati internazionali dal 2007 è stata ad oggi analizzata da giuristi, scienziati politici e sociologi, con esiti spesso simili. Numerosi studi di settore individuano nell’adozione di misure di governance pubblica la soluzione ottimale alla crisi. Divergono, semmai, le tipologie di intervento proposte, i margini temporali di operatività degli interventi e la natura giuridica di questi. Il volume di Napolitano e Zoppini prende spunto dal dibattito scientifico in corso, proponendo però un approccio originale. Il rapporto tra politiche pubbliche e mercato è analizzato in funzione delle interazioni tra quest’ultimo e l’apparato istituzionale che opera a livello nazionale. La proposta è quella di fare affidamento non tanto (e non solo) sulle politiche di regolazione, ma partire invece da presidi regolatori «effettivi», in grado cioè di assicurare una regolazione efficace dei mercati in crisi e garantire al tempo stesso un migliore controllo sul loro funzionamento. Servono allo scopo, secondo gli autori, le autorità di regolazione.
La ricerca è sviluppata lungo l’arco di sette capitoli. La prima parte, di contenuto prevalentemente ricostruttivo, è sviluppata nei capitoli dal primo al quarto. Vi sono comprese alcune riflessioni preliminari sull’intreccio tra crisi economica e governance dei mercati (capitolo primo); sul binomio mercato/regolazione indipendente (capitoli secondo e, soprattutto, quarto); infine, sul rapporto tra la crisi economica e le tecniche di regolazione, ponendo a confronto il caso statunitense con quello italiano (capitolo terzo). Alla parte ricostruttiva seguono alcune riflessioni a carattere propositivo. Il capitolo quinto, che prende spunto dal disegno di riforma organica delle Autorità indipendenti presentato nel corso della XV legislatura – il cui testo viene riproposto integralmente in appendice – si interessa degli obiettivi a capo della riforma del sistema di regolazione indipendente italiano. Si tratta, anzitutto, dell’attuazione di un sistema coerente di regolazione e vigilanza, in cui la ripartizione delle competenze amministrativo-politiche siano chiaramente definite. È poi suggerito di colmare i gapregolatori esposti dai mercati liberalizzati, congiuntamente al rafforzamento degli strumenti di promozione della concorrenza e della tutela dei consumatori. Infine, si insiste sulla necessità di rendere coerente la governance delle autorità indipendenti, al fine di accrescerne l’accountability. Nel capitolo sesto si affronta il tema dei rapporti tra regolazione/vigilanza indipendente nazionale e le iniziative proposte a livello sovranazionale, sia comunitario che internazionale (ad esempio, il Financial Stability Forum). Nelle riflessioni conclusive l’analisi è ricondotta a sistema e inserita nel più ampio contesto delle tecniche di regolazione del mercato, sia pubbliche che private. Vengono qui svolte due valutazioni d’insieme. La prima attiene al piano del coordinamento normativo, elemento essenziale affinché l’incentivazione del ruolo delle autorità indipendenti possa avere successo. La seconda valutazione concerne invece il necessario raccordo tra il settore pubblico e quello privato. (Gianluca Sgueo)
Pubblicata in Giornale di diritto amministrativo, n. 4/2010.