A distanza di oltre un quarantennio dallo studio di Vittorio Bachelet sulla Disciplina militare e ordinamento giuridico statale, pubblicato nel 1962, la scienza del diritto amministrativo torna ad interrogarsi sui caratteri dell’attività militare. Lo fa con uno studio che prende le mosse da una ricostruzione dell’assetto tradizionale della disciplina, considera gli sviluppi intervenuti a partire dalla metà del secolo XX e valuta la possibilità di una diversa rappresentazione. In particolare, alla ricostruzione del modello tradizionale, consolidatosi tra l’unità d’Italia ed il regime fascista, è dedicato il primo capitolo. Nei capitoli secondo, terzo e quarto, invece, le diverse linee di sviluppo sono esaminate in riferimento alla disciplina della funzione, all’assetto organizzativo e ai modi di funzionamento. Come l’analisi evidenzia, l’emersione della regolazione ultrastatale dà luogo ad un modello diverso da quello tradizionale, in base al quale l’amministrazione militare è chiamata a curare interessi di rilievo ultrastatale e a concorrere all’esercizio di una funzione globale. Ne consegue, da un lato, che l’assetto organizzativo assume carattere policentrico e, al contempo, composito, poiché combina autorità nazionali ed ultrastatali; dall’altro, che il suo funzionamento è regolato dal diritto amministrativo globale. Il capitolo conclusivo esamina le profonde ambivalenze e le implicazioni di ordine generale che derivano da questi mutamenti. Lo studioso interessato a questa regione antica del diritto amministrativo troverà nella presente indagine una ricostruzione complessiva delle sue molteplici trasformazioni. Il valore della ricerca, peraltro, trascende i confini settoriali del diritto amministrativo militare. Lo studio, infatti, mostra il superamento del carattere esclusivamente statale del diritto amministrativo anche in un ambito – quello militare – strettamente connesso all’esperienza primigenia dello Stato. (Mario Savino)
Pubblicata in Giornale di diritto amministrativo, n. 5/2008