Lo Stato esercita la sua sovranità ammettendo ed escludendo gli stranieri. Con quali poteri? Con quali condizionamenti dell’Unione europea? E quali sono i diritti che gli stranieri possono far valere nei confronti dello Stato? Al fondo di questa dialettica, vi sono interrogativi che toccano le fondamenta dello Stato e delle libertà individuali. Esiste un potere dello Stato-nazione di “difendersi” dall’immigrazione? Ed esiste un limite oltre il quale le ragioni della difesa (nazionale o statale) non possono prevalere sulle ragioni della libertà?