Per conferire unità all’esecuzione del diritto dell’Ue, nel corso del tempo, le norme sovranazionali hanno preso a regolare in modo sempre più esteso e stringente i diritti amministrativi e le amministrazioni degli Stati membri. In breve, è questo il “vincolo europeo” attorno al quale si sviluppa l’indagine di Giulio Vesperini.
Anzitutto, l’opera si distingue per la posizione originale che occupa nella letteratura sul diritto amministrativo europeo. Nell’ormai ampia produzione su questo tema, le discipline europee dei diritti amministrativi nazionali non sono state al centro di autonomi approfondimenti. Sono state, infatti, considerate parte del più ampio fenomeno dell’europeizzazione dei diritti nazionali e indagate prevalentemente dall’angolazione politologica. La tesi dell’opera è, invece, che queste discipline abbiano una loro specificità giuridica. E questa prospettiva fornisce un contributo innovativo alla costruzione teorica del cd. «diritto amministrativo dell’integrazione».
Il volume interroga la realtà. L’analisi puntuale prende le mosse da casi ampiamente rappresentativi, quali il riconoscimento di diplomi d’istruzione superiore, i regimi nazionali di autorizzazione preventiva, la circolazione e i diritti di soggiorno dei cittadini europei e dei loro familiari nel territorio degli Stati membri, gli obblighi imposti agli Stati di costituire organismi indipendenti. Sono illustrate le caratteristiche di queste discipline e focalizzati i problemi a esse riconducibili o da esse sollevati.
La lettura di questo libro si consiglia per molte ragioni. Due sembrano superiori alle altre. In primo luogo, esso ha il merito di chiudere l’ideale parabola delle indagini sull’influenza dell’ordinamento europeo sul diritto amministrativo. La riflessione aveva preso avvio dalla nozione di amministrazione indiretta, figlia della nota impostazione monnetiana. Seguendo gli sviluppi concreti, gli studi scientifici si sono allontanati da questo punto. Hanno virato verso la fondazione della nozione di diritto amministrativo europeo (J.B. Auby, S. Cassese, M.P. Chiti, P. Craig, J. Schwarze). Si sono dedicati alla comprensione di quale potere pubblico sia l’Unione europea (S. Cassese, G. della Cananea, A. von Bogdandy). Hanno chiarito i tratti delle diverse e più complesse forme di esecuzione delle decisioni europee (G. De Enterria, C. Franchini, E. Chiti, L. Torchia). Vesperini torna a porre al centro il momento dell’indirect rule. Lo fa, però, mostrando il modo in cui la disciplina europea forgia questo modello per elevare e proteggere l’interesse sovranazionale. In questo modo, è colta la notevolissima evoluzione che vi è stata rispetto alla lontana prima fondazione delle comunità europee. L’eterogenesi maggiore è la seguente. Se in principio l’amministrazione indiretta era al servizio dell’intangibilità dei diritti amministrativi nazionali, oggi, piegata dal vincolo europeo, costituisce un potente fattore di convergenza e ravvicinamento tra gli ordinamenti statali. In secondo luogo, dall’opera può trarsi un paradigma interpretativo utile a comprendere un fenomeno non solo europeo. Intanto, esso tocca altre organizzazioni regionali come Mercosur, Nafta, Asean, ecc.; inoltre, aspetto ancor più importante, permea il diritto amministrativo globale la cui evoluzione si sta facendo impetuosa.
Chi non crede che l’ascesa della logica del mercato, insita nel vincolo europeo (ed anche globale) segni la fine del diritto amministrativo ma una sua ridefinizione più sofisticata rispetto all’originario modello colbertista, troverà in questo libro numerosi spunti e riflessioni, nonché l’opportunità di aggiornare lo strumentario concettuale per ordinare a sistema la complessità dell’ordinamento e della normazione in Europa. (Lorenzo Saltari).
Pubblicata in Giornale di diritto amministrativo, n. 5/2012.