Il governo ha dinanzi due bivî. Deve stabilire come coniugare interventi urgenti e decisioni importanti. Deve darsi degli obiettivi e misurarne la possibilità di realizzazione.
Chi governa sa che le decisioni urgenti, imposte dall’emergenza, prendono la mano a quelle importanti. Ma questa volta l’evento dal quale non siamo ancora usciti ha sconvolto così profondamente società prima ed economia poi, da imporre di ristabilire le priorità.
Gli interventi fatti finora sono stati dominati dall’urgenza. Decreto Cura Italia e decreto Rilancio, per un valore complessivo superiore a 80 miliardi, sono stati ispirati alla logica spartitoria, per risarcire i danneggiati dalla clausura (e anche alcuni che non lo sono stati).
Un governo che voglia far sul serio deve ora cercare di guardare lontano, curare mali endemici, prospettare un futuro.
Continua a leggere l’intervento di Sabino Cassese pubblicato sul Corriere della Sera dell’11 giugno.