Lo Stato Digitale nel PNRR – L’innovazione digitale dei plessi scolastici

Il 27% delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono dedicate alla transizione digitale, sviluppata lungo due assi: la banda ultra-larga e la trasformazione della PA in chiave digitale. Altri fondi sono destinati dal Piano all’innovazione digitale di infrastrutture, il fisco, sicurezza, sanità pubblica, turismo e cultura, sistema scolastico e ricerca universitaria. L’Osservatorio propone una ricognizione dei principali interventi di digitalizzazione del PNRR, del loro impatto sulle amministrazioni, dei tempi di realizzazione e del confronto con misure analoghe adottate da altri paesi europei. In questo post presentiamo l’innovazione digitale dei plessi scolastici. Il PNRR prevede 2,10 miliardi di euro per il piano “Scuola 4.0” e parte dei 6,71 miliardi di euro per le reti ultraveloci (banda ultra-larga e 5G), per realizzare rispettivamente scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori; il piano “Scuola connessa”.

 

Tra le leve fondamentali a sollevare l’Italia dalla crisi senza precedenti che da circa un anno e mezzo affligge ognuno di noi, vi è senza dubbio l’istruzione. Il PNRR, all’interno del quale si prende atto del divario esistente rispetto al resto di Europa e si cerca di colmarlo, dà rilievo alle politiche per i ragazzi e i bambini. Le proposte partono dalla presa di coscienza che l’offerta di servizi di educazione primaria in Italia soffre di forti carenze strutturali ed è infatti stata oggetto della Raccomandazione UE n. 2/2019 già prima della crisi pandemica. Quest’ultima chiedeva al Paese di garantire l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia e di investire per il miglioramento dei risultati scolastici e il rafforzamento delle competenze, in particolare quelle digitali.

Il miglioramento della qualità dell’insegnamento e della conseguente capacità di apprendimento non può prescindere dalla riqualificazione e dall’innovazione degli ambienti in cui ciò avviene. È per questa ragione che nel PNRR sono previste, tra gli interventi relativi alle infrastrutture digitali, anche delle misure volte a garantire l’innovazione digitale dei plessi scolastici. Gli interventi previsti nel Piano hanno infatti il duplice compito di potenziare, da un lato, la didattica digitale e diffondere l’insegnamento delle discipline STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) e del multilinguismo; dall’altro, di realizzare investimenti di carattere infrastrutturale, volti alla digitalizzazione degli ambienti di insegnamento e alla riduzione delle carenze in termini di sicurezza e di efficienza energetica degli edifici scolastici.

Affinché, dunque, la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento possa essere migliorata – mantenendo l’eccellenza della scuola italiana, caratterizzata da forte base culturale e teorica, e investendo in abilità digitali, abilità comportamentali e conoscenze applicative – è necessario che lo siano primariamente gli ambienti dell’insegnamento. Il piano “Scuola 4.0” persegue questo obiettivo. Tale piano è posto all’interno del più ampio programma relativo al potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione, dagli asili nido fino alle università. Tra le varie misure del programma, merita menzione quella volta ad ampliare le competenze e a potenziare le infrastrutture, in cui si colloca anche il piano “Scuola 4.0”.

La misura mira alla trasformazione degli spazi scolastici affinché diventino “ambienti di apprendimento connessi” (connected learning environments) adattabili, flessibili e digitali, con laboratori tecnologicamente avanzati e un processo di apprendimento orientato al lavoro. Con questo progetto si persegue l’accelerazione della transizione digitale del sistema scolastico italiano con quattro iniziative, la cui attuazione è demandata al Ministero dell’istruzione:

  1. La prima consiste nella trasformazione di circa 100.000 classi tradizionali in connected learning environments, con l’introduzione dunque di dispositivi didattici connessi.
  2. La seconda è volta alla creazione di laboratori per le professioni digitali nel II ciclo di istruzione, coincidente quindi con le scuole secondarie di secondo grado.
  3. Vi è, ancora, l’obiettivo di digitalizzare anche le amministrazioni scolastiche.
  4. Da ultimo, il cablaggio interno di circa 40.000 edifici scolastici e relativi dispositivi.

Accanto al piano “Scuola 4.0”, merita menzione quello “Scuola connessa”. All’interno del programma volto a realizzare le reti ultraveloci – banda ultra-larga e 5G – alcuni fondi sono stati stanziati per completare il piano “Scuola connessa”, che mira ad assicurare la connessione in fibra a 1 Gbps ai 9.000 edifici scolastici rimanenti (pari a circa il 20% del totale).

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