A partire dal 2019 la compagnia aerea Alaska Airlines sta sperimentando un applicativo di intelligenza artificiale per pianificare in modo più efficiente le rotte degli aeromobili della propria flotta. Il bilancio è sino ad ora incoraggiante: oltre agli impatti positivi sulla puntualità dei voli, la pianificazione automatizzata delle rotte ha premesso alla compagnia statunitense di ridurre drasticamente i consumi di carburante e le immissioni di anidride carbonica nell’aria. Applicativi di questo genere potrebbero essere sperimentati con successo anche in ambito europeo, dove il tema della gestione intelligente delle rotte aeree è già da tempo presente nell’agenda delle istituzioni UE.
Ad oggi la pianificazione delle rotte di volo è un’attività ancora poco automatizzata, in genere affidata a pianificatori specializzati che individuano manualmente – vale a dire mediante un’analisi in tempo reale dei dati inerenti al traffico aereo e alle condizioni metereologiche – i percorsi di volo più rapidi e sicuri per gli aeromobili.
Grazie all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, però, anche tale attività potrebbe presto cambiare significativamente. A partire dal 2019 la compagnia statunitense Alaska Airlines sta infatti sperimentando l’impiego del sistema di intelligenza artificiale Flyways – realizzato dalla startup Airspace Intelligence di Palo Alto – a supporto nelle attività di pianificazione le rotte dei propri voli. Per il direttore delle operazioni di volo dell’Alaska Pasha Saleh, l’intelligenza artificiale determinerà un vero e proprio cambiamento delle regole del gioco per l’aviazione, così come Google Maps e Waze hanno già fatto per la guida automobilistica.
Attraverso un software di intelligenza artificiale predittiva, Flyways è infatti capace di prevedere con accuratezza le condizioni meteorologiche e il traffico aereo, coadiuvando i pianificatori umani a creare rotte personalizzate e ad evitare le cosiddette “autostrade del cielo”. Per elaborare le proprie previsioni, Flyways attinge sia a dati relativi a voli passati che ad informazioni estratte in tempo reale (ad esempio previsioni metereologiche e dati relativi al traffico aereo). Incrociando tali dati, il software è in grado di prevedere l’evoluzione egli eventi meteorologici, calcolare la probabile posizione di altri velivoli nel cielo e costruire rotte personalizzate per reagire a tali fattori.
Grazie a tali capacità predittive, Flyways si è dimostrato capace di tracciare rotte più efficienti di quelle disegnate “a mano” dai pianificatori umani, individuando in tempo reale – in caso di imprevisti legati, ad esempio, a eventi meterologici o di sicurezza – percorsi alternativi per l’aeromobile in volo.
I risultati della sperimentazione di Flyways sono, sino ad ora, estremamente incoraggianti. Le rotte intelligenti tracciate da Flyways hanno consentito ad Alaska Airlines di conseguire ingenti risparmi di carburante (pari al 64%) e minori emissioni di anidride carbonica (4.600 tonnellate in meno), oltre che prestazioni di puntualità significativamente migliorate. Forte di questi risultati positivi, l’Alaska Airlines si dice pronta ad utilizzare il dispositivo per tutti i propri voli di linea.
Applicativi di questo tipo varrebbero la pena di essere sperimentati anche in Europa, dove il tema della gestione efficiente delle rotte aeree – specie per le sue implicazioni in termini di risparmio energetico – è già da tempo presente nell’agenda istituzionale UE.
Da tempo, la Commissione europea ha posto la digitalizzazione e la decarbonizzazione dei trasporti tra i prossimi obiettivi delle politiche di aviazione made in UE. Essenziale, ai fini del perseguimento di tali obiettivi, è considerata proprio la gestione intelligente delle rotte aeree: per la Commissaria per i Trasporti Adina Vălean, infatti, «un sistema efficiente per la gestione del traffico aereo implica un maggior numero di rotte dirette ed un minor consumo di energia, consentendo di ridurre le emissioni e i costi per le nostre compagnie aeree».
A questo scopo, nel settembre del 2020 la Commissione europea ha proposto di aggiornare il quadro normativo del Single European Sky (il “Cielo Unico europeo”), un’iniziativa della Commissione avviata nel 1999 per promuovere la gestione integrata dello spazio aereo UE, il cui sviluppo è culminato con l’adozione dei pacchetti legislativi “SES I” (dal 2004) e “SES II” (dal 2009). La proposta della Commissione si pone come obiettivo quello di modernizzare la gestione dello spazio aereo europeo e di fissare rotte più sostenibili ed efficienti, avvalendosi anche dell’ausilio delle nuove tecnologie e di strumenti di gestione collaborativa della rete. Su tali basi, il 27 maggio 2021 il Consiglio europeo ha approvato il proprio orientamento generale sulla proposta di Regolamento della Commissione, condividendo l’impostazione di fondo dell’intervento e proponendo l’istituzione di un’apposita Authority (il Gestore della rete), con il compito di sovraintendere all’uso efficiente e sostenibile dello spazio aereo europeo.
Tali iniziative, sebbene ancora non approdate all’adozione di un atto vincolante, testimoniano la crescente sensibilità delle istituzioni europee al tema della gestione ottimale delle rotte aeree. In questo scenario, non c’è dubbio che applicativi di intelligenza artificiale come quello implementato dalla compagnia Alaska Airlines potrebbero costituire un valido supporto nel perseguimento di tali obiettivi, coadiuvando attori istituzionali ed operatori privati a creare mappe dei cieli più efficienti ed ecosostenibili.
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