Ancora una volta la Corte costituzionale ha eletto un presidente effimero, per tre mesi.
La scelta è stata spiegata con il solito argomento metafisico della collegialità, come se il presidente non assegnasse da solo le cause, e come se i giudici non scrivessero da soli le motivazioni (poi passate a una “lettura” collegiale).
(…) la Corte, pur così attaccata al piccolo mondo antico dei suoi riti interni, ha mostrato, a partire dal 2011 e in particolare dal 2014, un insolito attivismo, espandendo il suo sindacato.
Su questo non previsto sviluppo ha scritto ora una lucida, ben calibrata e accurata analisi la studiosa bolognese Diletta Tega.
Continua a leggere la recensione di Sabino Cassese al volume di Diletta Tega, La Corte nel contesto. Percorsi di ri-accentramento della giustizia costituzionale in Italia, Bononia University Press, Bologna, pubblicata sul Sole 24 ore del 27 settembre.