Il decreto-legge “rilancio” destina risorse per un ammontare pari a circa un decimo del bilancio dello Stato, quasi il doppio dell’ultima manovra di bilancio, distribuiti per il 25 per cento alla cassa integrazione e ai lavoratori autonomi, il 20 per cento alle imprese, altri 10 agli enti locali, 10 alla sanità, quasi 10 a turismo e commercio, e le quote restanti ad agevolazioni fiscali e a erogazioni a favore di categorie diverse.
L’intento è risarcitorio: ristabilire un equilibrio rotto non dalla pandemia, ma dall’azione governativa diretta a tenerla sotto controllo. Il mezzo consiste in elargizioni.
Continua a leggere l’intervento di Sabino Cassese pubblicato sul Corriere della Sera dello scorso 14 maggio.