Carl Schmitt (1888-1985) è stato definito da Eric Schwinge “una sfinge”. Era già un affermato professore di diritto quando, nel 1933, aderì al partito nazista. Dal 1936, però, fu considerato non allineato dai nazionalsocialisti. Più tardi fu “potenziale imputato” al processo di Norimberga contro i criminali nazisti. Caduto Hitler, fu radiato dai ranghi universitari.
A lui dobbiamo i punti di riferimento concettuali di espressioni come custode della Costituzione, dittatura, amico-nemico, Stato di eccezione. Nella sua lunga vita è più volte ritornato sui suoi scritti, spesso manipolando e adattando il suo pensiero al rapido cambiare dei tempi in cui è vissuto.
Continua a leggere la presentazione di Sabino Cassese alla riedizione del volume di Carl Schmitt, La situazione della scienza giuridica europea, scritto nel 1943-44.