Lo scorso venerdì 4 febbraio si è tenuta, online e in presenza presso la Sala delle Lauree del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Roma Tre, la giornata inaugurale del Master “Lo Stato Digitale”, organizzato dai Dipartimenti di Giurisprudenza e di Ingegneria dell’Ateneo e diretto dalla Prof.ssa Luisa Torchia.
All’incontro hanno preso parte il Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza Prof. Antonio Carratta e il Prorettore alla didattica Prof. Paolo Atzeni, nonché il Direttore del Master Prof.ssa Luisa Torchia.
Il panel di esperti invitati comprendeva, invece, il Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Dott. Vittorio Colao, la Presidente di CDP Venture Capital SGR – Fondo Nazionale Innovazione Prof.ssa Francesca Bria, il Prof. Ing. Maurizio Decina del Politecnico di Milano e il Presidente di ASTRID Prof. Franco Bassanini.
Il Master, frutto di una visione interdisciplinare, si pone l’obiettivo di promuovere ed incoraggiare l’interazione di settori diversi attraverso la creazione di un ponte tra la competenza del giurista e quella dell’informatico, contribuendo così alla formazione di figure capaci di portare all’interno dell’amministrazione pubblica – così come nel mondo del lavoro in generale -, l’innovazione e la capacità di gestione degli strumenti tecnologici attuali.
La discussione dei panelists si è concentrata sul tema dell’ “Italia digitale 2026” ed ha preso avvio con l’intervento del Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale, Dott. Vittorio Colao il quale, in particolare, ha invitato gli accademici coinvolti nel Master ad “ibridare” le rispettive categorie didattiche di riferimento, tendendo alla “sperimentazione”. Ha ricordato, inoltre, l’importanza di rendere il sistema regolatorio più agile e coerente con i tempi, nonché di garantire sbocchi rapidi agli studenti che investono nella loro formazione, senza che però tale competenza aggiuntiva possa rivelarsi fonte di iniquità e diseguaglianza.
La Prof.ssa Francesca Bria, Presidente di CDP Venture Capital SGR – Fondo Nazionale Innovazione, si è invece focalizzata sulla “digitalizzazione” intesa come un vero e proprio cambiamento organizzativo e culturale della società.
Ha ricordato, infatti, che l’Unione Europea si è attivata per garantire una serie di fondi per l’investimento nel cloud computing, nell’intelligenza artificiale, nei microprocessori di nuova generazione, nel 5G, nella cyber security e nella banda ultralarga, attraverso delle misure che avranno un impatto su tutti i settori economici interessati dalla digitalizzazione.
In questo senso, si registra uno sforzo per la creazione di una via europea per l’innovazione sostenibile, inclusiva e che preservi i diritti fondamentali di cittadini, imprese e lavoratori.
La Commissione Europea ha infatti recentemente presentato il Data Governance Act, che propone un modello europeo di governance basato sulla figura dell’intermediario per la gestione dei dati personali. Ogni amministrazione pubblica dovrà, in tal senso, contribuire alla realizzazione di spazi comuni europei di dati nei settori economici strategici di interesse pubblico.
A seguire, il Prof. Ing. Maurizio Decina del Politecnico di Milano ha affrontato il tema delle infrastrutture delle reti, mostrando l’evoluzione globale avvenuta negli ultimi vent’anni in termini di potenziamento della velocità della linea di connessione Internet.
A tal riguardo il PNRR si occupa anche di riservare dei fondi per lo sviluppo della rete fissa, attraverso due progetti chiamati “Italia a 1 Giga” e “Italia 5G”.
Il primo ambisce a colmare il gap relativo al digital divide, in termini di potenzialità di prestazioni che vengono fornite a tutti i cittadini. In particolare, riguardo alla copertura della fibra ottica, nelle case dei cittadini si prevede che nel 2026 passerà dal 40% al 70%.
“Italia 5G” è, invece, il progetto di aiuti di Stato che si baserà sull’investimento in dorsali di connessione in fibra ottica, ma anche sulla densificazione delle reti nelle aree in cui si registra una bassa performance delle stesse.
Per concludere, il Prof. Franco Bassanini, Presidente di ASTRID, ha illustrato come il percorso verso la digitalizzazione sia ancora lungo ed assolutamente incompleto e come finora sia stato ostacolato dalla carenza di risorse, ma anche di competenze.
L’amministrazione va infatti ripensata nei suoi procedimenti e nella sua organizzazione alla luce della rivoluzione digitale, al fine di migliorare in maniera significativa i servizi offerti ai cittadini. Risulta necessario, in particolare, incentivare l’interoperabilità dei dati tra le pubbliche amministrazioni, ad oggi incapaci di dialogare tra loro o, comunque, rallentate nel farlo anche per via del fatto che il possesso del dato è ritenuto ancora uno strumento di potere.
Da questo quadro emerge che le scelte che guideranno la transizione digitale nei prossimi anni definiranno la futura politica economico-industriale sia dell’Italia che dell’Europa in generale.
Risulta necessario, quindi, interrogarsi su quali modelli di governance dei dati debbano ispirare l’operato pubblico, su come garantire un utilizzo etico degli algoritmi e dell’intelligenza artificiale e su come distribuire in maniera equa il valore prodotto dai dati dei lavoratori, dei cittadini e delle imprese.
Si auspica, quindi, un cambiamento significativo del settore pubblico, a fronte – anche e soprattutto – del significativo apporto dei fondi europei dedicati alla transizione digitale.