Una decina di anni or sono, ero giudice della Corte costituzionale e invitai Stephen Breyer, uno dei più colti giudici costituzionali americani, già professore di diritto amministrativo ad Harvard, nominato nel 1994 alla Corte Suprema da Bill Clinton, a parlare alla Corte italiana.
Gli chiesi di non parlare delle grandi teorie, ma di raccontarci come lavora la Corte Suprema.
Cominciò, suscitando grande stupore nei suoi ascoltatori (per lo più assistenti della Corte italiana), dicendo che la Corte americana decideva l’un per cento dei casi che le venivano sottoposti.