La sentenza del 5 maggio scorso del Tribunale costituzionale tedesco ha messo in subbuglio l’Unione europea e gli Stati nazionali, sollevando una serie di problemi che parevano risolti: se il diritto europeo prevalga su quelli nazionali, se la Banca centrale europea sia indipendente, se le corti nazionali possano trasgredire i dettami di quella europea, se e quali siano i confini tra politica monetaria e politica economica.
Questa decisione riguarda, direttamente o indirettamente, la Banca centrale europea, la Corte europea di giustizia, la Commissione europea, il governo federale tedesco, il Bundestag e la Bundesbank. Raramente una sentenza ha toccato soggetti tanto diversi.
Continua a leggere l’intervento di Sabino Cassese pubblicato sul quotidiano il Foglio dello scorso 19 maggio.