Qual è lo stato di avanzamento delle amministrazioni italiane nella pratica tecnologica? A che punto siamo? Conosciamo i dati aggregati, sappiamo quali lacune è urgente colmare e quali obiettivi considerare prioritari. Manca invece – o è approssimativa – un’analisi granulare, attenta alla permeabilità delle amministrazioni italiane rispetto le tecnologie di uso corrente. Il censimento dell’Osservatorio propone una preliminare, ma necessaria, mappatura delle tecnologie in uso nelle pubbliche amministrazioni centrali, a servizio di cittadini, imprese e pubbliche amministrazioni. L’analisi è basata prevalentemente sui dati disponibili presso i siti web delle amministrazioni interessate. Può dunque presentare lacune o mancanze – che si provvederà a colmare in una seconda fase. In questo post presentiamo il Ministero della Salute. L’analisi evidenzia come il sito sia utilizzato principalmente con finalità informative per il cittadino, mentre mancano casi in cui i procedimenti sono stati in tutto o in parte digitalizzati.
Il sito web del Ministero della Salute (qui), al pari di altri ministeri censiti (qui e qui), come risulta dall’analisi svolta (qui lo screenshot dell’indagine), utilizza in primo luogo, la tecnologia, con finalità informative per il cittadino, dando attuazione in tal modo ad alcuni tra i principali principi che regolano l’agire pubblico, quali il principio di trasparenza dell’azione amministrativa e il principio del buon andamento.
Ciò avviene non solo attraverso le tradizionali informazioni fornite dai siti istituzionali dei Ministeri (relativi al Ministro, all’organigramma e alle funzioni svolte), ma attraverso la previsione di una sezione all’interno del sito web denominato “Moduli e servizi online”.
Si tratta di un servizio di informazione online all’interno del quale, in ordine alfabetico o per tipologia di utenza o infine, per tipologia di uffici amministrativi coinvolti, il cittadino può individuare il procedimento che lo interessa e trovare le informazioni in ordine all’ufficio competente, ai documenti necessari all’istanza e le modalità di presentazione dell’istanza. In un caso, in particolare, l’uso della tecnologia con finalità informative per il cittadino appare particolarmente utile e funzionale. Si fa riferimento al c.d. “Instradatore per il Riconoscimento dei titoli professionali in area sanitaria” ovvero di un format elettronico che agevola l’utente nella ricerca delle informazioni utili a formulare l’istanza di richiesta riconoscimento titoli. Inserendo i dati si viene indirizzati alle pagine web rilevanti.
Di particolare rilievo, in quest’ottica, è la sezione dedicata al Coronavirus e al Piano nazionale di Vaccinazione.
In rare occasioni, invece, il sito web del Ministero della Salute si avvale della tecnologia con funzioni diverse da quelle di informazione. È il caso, ad esempio, dell’applicazione online NSIS – SIAF per l’iscrizione all’anagrafe dei fondi sanitari istituita presso il Ministero della salute. O della, naturalmente nota, App Immuni (su cui, su questo osservatorio si veda qui e qui), che permette di risalire ai contatti che possono aver esposto una persona al rischio di contagio da Coronavirus, dando così attuazione ad una delle principali funzioni del Ministero, quella di prevenzione e tutela della salute pubblica.
In sostanza, scorrendo il sito web del Ministero della Salute, la tecnologia, attualmente, sembra rappresentare, senza dubbio, un efficace mezzo per un’informazione più immediata e di più agevole reperibilità, ma non ancora lo strumento attraverso il quale l’amministrazione esercita in concreto il potere o dà attuazione a singole fasi del procedimento. Per fare un esempio, tra i tanti disponibili nella richiamata sezione “Moduli e servizi online”, con riferimento al procedimento relativo all’autorizzazione alla importazione ed esportazione di sangue umano e suoi prodotti per la produzione di dispositivi medico-diagnostici in vitro, alla pagina web relativa sul sito del Ministero della salute, si rinvengono informazioni sul tipo di procedura, sui soggetti legittimati a richiedere l’autorizzazione, sui tempi e sui moduli, ma non è prevista, ad esempio, una piattaforma dove caricare l’istanza e la documentazione, dovendo l’interessato inviare tutto tramite posta tradizionale o eventualmente tramite pec, e attendere l’adozione del provvedimento nei tempi e nei (tradizionali) modi di legge.
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