“Curiosità di fronte a un dibattito fondato sul nulla”. La sentenza del Colle è arrivata, ieri, attraverso un articolo di Marzio Breda sul Corriere scritto apposta per far tacere chi continua a strattonare Mattarella. Le tensioni politiche sono esplose ieri l’altro, quando, di fronte a un esecutivo visibilmente disorientato, si è cominciato a sussurrare di un Conte 3 oppure, perché no, di un governo di salute pubblica presieduto dal sempre evocato (invano) Mario Draghi. Una perdita di tempo: “Non c’è memoria di governi dimissionati dal Quirinale” dettano dall’ufficio di Mattarella.
Sabino Cassese, presidente emerito della Corte costituzionale, boccia un governo senza programma, “nato sulla base di molti equivoci e di parecchie ambiguità”. Il Sussidiario lo ha invitato a riflettere sulla necessità di ritornare nei binari della Costituzione, per mettere al riparo tutto il sistema politico e istituzionale (Quirinale compreso) dallo sbriciolamento del potere contiano. La via dovrebbe essere – dice Cassese – “la scelta di un altro esecutivo. Ma non credo che ci si arriverà. Quindi sarà un alto costo da pagare per gli italiani”.
Continua a leggere l’intervista a Sabino Cassese pubblicata il 31 ottobre su Il Sussidiario