Gli esiti del monitoraggio sull’attuazione del Testo Unico sulle società partecipate

Lo scorso 17 maggio è stato pubblicato il “Rapporto sugli esiti della revisione straordinaria delle partecipazioni pubbliche[1] elaborato dalla Direzione VIII del Dipartimento del Tesoro, al cui interno è stata istituita la “Struttura di indirizzo, monitoraggio e controllo sulla corretta attuazione della riforma delle società a partecipazione pubblica”.

A meno di tre anni dall’entrata in vigore del D.lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (TUSP), il Rapporto fa il punto sul processo di razionalizzazione del “sistema” delle partecipazioni, facendo emergere, in un’attenta analisi dei dati e delle informazioni, le principali criticità che hanno caratterizzato la fase attuativa della riforma.

Gli obiettivi di trasparenza del quadro informativo e di riduzione del numero delle partecipazioni pubbliche che animano il Testo Unico hanno trovato concretizzazione nell’adempimento da parte delle amministrazioni dell’obbligo di ricognizione di tutte le partecipazioni possedute, individuando quelle per le quali è necessario l’avvio di procedimenti di “dismissione” [2].

Ampio è stato il riscontro degli enti coinvolti: l’87% delle 10.700 amministrazioni socie ha effettivamente adempiuto gli obblighi di pubblicazione nei confronti del Dipartimento del Tesoro; le partecipazioni detenute in 5.693 società partecipate e dichiarate in sede di ricognizione straordinaria sono state pari a 32.427 (di cui 28.629 detenute direttamente e 5.290 indirettamente) e rispetto ad esse le amministrazioni hanno comunicato di voler mantenere 21.037 partecipazioni, riferibili a 3.312 società; per altre 7.845 partecipazioni (riferibili a 2.586 società partecipate), invece, è stata manifestata la volontà di procedere a uno o più interventi di razionalizzazione.

 

Tavola I – Partecipazioni dichiarate in sede di revisione straordinaria

  Amministrazioni Partecipazioni Oggetto di razionalizzazione Oggetto di mantenimento
(numero) (numero) (percentuale) (numero) (percentuale) (numero) (percentuale)
Amministrazioni Centrali 30 207 0,64% 57 33,53% 113 66,47%
Amministrazioni Locali 8.169 32.207 99,32% 7.786 27,12% 20.920 72,88%
Enti di Previdenza 2 13 0,04% 2 33,33% 4 66,67%
Totale 8.201 32.427 100% 7.845 27,16% 21.037 72,84%

 

Dal processo di monitoraggio sono emerse due principali criticità applicative della riforma.

In primo luogo, solo il 42% delle 32.427 partecipazioni comunicate è apparso rispettare il nuovo quadro normativo; il 56% (18.124 partecipazioni), infatti, non è risultato coerente con i parametri delineati TUSP. Più precisamente rispetto alla dichiarazione delle amministrazioni di non voler procedere ad alcun intervento di razionalizzazione delle partecipazioni possedute, nel 40% dei casi tale decisione non è apparsa conforme alle disposizioni legislative; al riguardo, sono state ben 8.066 le “anomalie” riscontrate.

Come è emerso nel corso dell’attività di monitoraggio, tali irregolarità sembrano per lo più riconducibili a difficoltà di ordine “qualificatorio”: alcune nozioni, quali quelle di “controllo pubblico” e di “servizio di interesse generale”, in assenza di una chiara definizione legislativa, sono state spesso diversamente interpretate dalle amministrazioni in sede di attuazione dei vincoli normativi, rendendo incerto e asimmetrico l’ambito applicativo della riforma [3].

 

Tavola II – Gli esiti del monitoraggio “automatico”

Partecipazioni Non rispettano il TUSP Rispettano il TUSP TUSP non applicabile
(numero) (percentuale) (numero) (percentuale) (numero) (percentuale) (numero) (percentuale)
Amministrazioni centrali 207 0,64% 118 57% 80 38,65% 9 4,35%
Ministeri 47 0,14% 8 17,02% 30 63,83% 9 19,15%
Agenzie fiscali 7 0,02% 5 71,43% 2 28,57% 0 0%
Altre Amministrazioni  centrali 153 0,47% 105 68,63% 48 31,37% 0 0%
Amministrazioni Locali 32.207 99,32% 18.000 55,89% 13.527 42% 680 2,11%
Regioni 758 2,34% 638 84,17% 112 14,78% 8 1,06%
Città metropolitane e Province 973 3,00% 718 73,79% 232 23,84% 23 2,36%
Comuni 26.362 81,30% 14.183 53,80% 11.589 43,96% 590 2,24%
Unioni di Comuni e Comunità Montane 671 2,07% 449 66,92% 214 31,89% 8 1,19%
Altre Amministrazioni Locali 3.443 10,62% 2.012 58,44% 1.380 40,08% 51 1,48%
Enti di Previdenza 13 0,04% 6 46,15% 2 15,38% 5 38,46%
Totale 32.427 100% 18.124 55,89% 13.609 41,97% 694 2,14%

 

La seconda anomalia registrata ha riguardato invece gli esiti delle procedure di razionalizzazione dichiarati dalle amministrazioni partecipanti. Delle 3.685 partecipazioni per le quali è stata manifestata la volontà di alienare o recedere, solo una bassa percentuale dei procedimenti di razionalizzazione ha avuto esito positivo. In particolare, per le 2.923 partecipazioni destinate all’alienazione solo nel 59% dei casi (1.724 partecipazioni) è stata avviata la procedura di vendita; e su un totale di 1.724 partecipazioni per le quali tali procedimenti sono stati innescati, soltanto nel 33% dei casi le relative procedure sono state portate a termine con successo, generando un introito complessivo pari a 419 milioni di euro. Tale anomalia risulta ancor più evidente rispetto alle 540 partecipazioni destinate al recesso: solo nel 5% dei casi, infatti, le amministrazioni hanno proceduto a liquidare la relativa quota partecipativa.

I dati riportati hanno consentito di mettere in discussione l’effettiva adeguatezza degli strumenti di dismissione previsti dal Testo Unico rispetto agli scopi perseguiti dalla riforma. Invero, è stato ragionevolmente ipotizzato che le concrete modalità di vendita utilizzate dalle amministrazioni possano aver contribuito all’esito negativo delle procedure; ciò in ragione della distanza di tali modalità procedimentali rispetto a quelle attualmente in uso nei mercati finanziari.

 

Tavola III – Alienazioni e Recessi: introiti finanziari conseguiti

Numero di partecipazioni per le quali l’amministrazione pubblica ha effettuato la comunicazione Valore del corrispettivo/Valore della liquidazione della partecipazione (€)
(numero) (percentuale) (numero) (percentuale)
Alienazioni
Procedura ad evidenza pubblica 1.058 31% 189.108.498 44%
Negoziazione diretta con un singolo acquirente 666 19% 230.241.659 53%
Nessuna procedura 1.199 35% 0 0%
TOTALE 2.923 84% 419.350.157 97%
Recessi
Esercitato con esito positivo 178 5% 11.879.33 3%
Esercitato con esito negativo 16 0% 0 0%
Esercitato con procedura in corso 262 8% 0 0%
Non esercitato 84 2% 0 0%
TOTALE 540 16% 11.879.333 3%
TOTALE COMPLESSIVO 3.463 100% 431.229.490 100%

Tuttavia, al di là delle criticità riscontrate, va rilevato l’impatto innovativo dell’esperienza di monitoraggio e controllo inaugurata dal Testo Unico: essa oltre ad aver consentito l’acquisizione di un completo patrimonio informativo circa l’attuale panorama delle partecipazioni pubbliche, ha fatto emergere alcune rilevanti difficoltà manifestatesi in sede di attuazione della riforma garantendo un costante controllo sulla fase applicativa della normativa da parte delle amministrazioni coinvolte.

Il Rapporto sugli esiti della revisione straordinaria elaborato dalla Struttura, dunque, rappresenta non solo uno strumento importante per l’implementazione del Testo Unico, ma costituisce esso stesso un risultato di rilievo: per la prima volta all’astratto dato legislativo si accompagna il supporto di un’apposita struttura deputata a curarne i concreti risvolti applicativi.

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[1] Il rapporto può essere reperito in versione integrale a questo indirizzo.

[2] Cfr. art. 24 TUSP. La rilevazione sugli esiti della “Revisione straordinaria” delle partecipazioni pubbliche è stata avviata dal Dipartimento del Tesoro il 27 giugno 2017, in seguito all’entrata in vigore del D.lgs. 16 giugno 2017, n. 100.

[3] Per un’interpretazione uniforme della nozione di controllo pubblico si veda l’Orientamento del 15 febbraio 2018 emanato dalla Struttura di Monitoraggio.