L’uso degli algoritmi nei procedimenti amministrativi diventa sempre più frequente e soleva nuovi problemi giuridici, rendendo necessaria anche una rivisitazione di istituti e, soprattutto, di strumenti di controllo conformati per processi decisionali non automatizzati.
L’autrice muove da una preliminare ricognizione dei termini del problema, esaminando i caratteri dell’analisi algoritmica e la disciplina del codice dell’amministrazione digitale, per poi analizzare alcuni casi applicativi, dai provvedimenti completamente automatizzati ai casi in cui l’algoritmo viene utilizzato nella fase istruttoria o assume carattere predittivo.
Da queste applicazioni nascono le questioni problematiche, esaminate nel terzo capitolo, come il fondamento del potere di ricorrere agli algoritmi e il rapporto con la decisione umana, che può essere solo servente o sostitutivo, con evidenti riflessi per quanto riguarda tanto le garanzie procedimentali, quanto l’esercizio del potere discrezionale e gli strumenti di controllo della discrezionalità.
Nell’ultimo capitolo si esamina l’esperienza francese, per concludere poi con un’analisi delle pronunce del giudice amministrativo in materia.
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