Focus Ucraina – Una luce nel buio della censura russa

Il software messo a punto da Lantern permette ai cittadini russi di aggirare le sanzioni di Roskomnadzor e far luce su quanto accade oltre confine, accedendo alle notizie occultate sull’invasione dell’Ucraina. Tale tecnologia potrebbe consentire la comunicazione anche nel caso in cui la Russia decida di staccarsi dall’internet globale.

 

Mentre in Ucraina il numero di morti aumenta spaventosamente di giorno in giorno, la censura russa copre le azioni militari del Presidente Vladimir Putin cancellando la parola “guerra” dalle notizie in circolazione.

Roskomnadzor, grazie al controllo delle reti, continua a nascondere le informazioni sul fronte di battaglia, mettendo a tacere con pesanti sanzioni ogni pubblicazione che riporti contenuti contrari a quanto riferito dalle fonti ufficiali russe, le uniche considerate attendibili e degne di diffusione (della censura russa sulla guerra in Ucraina abbiamo già parlato qui).

Quanto accade in Ucraina viene quindi passato al setaccio, de-fattualizzato e ricostruito in una nuova narrazione a favore del Governo: l’invasione attuata lo scorso 24 febbraio è definita dal Cremlino come un’operazione speciale mirata “inoffensiva”, unica versione approvata degli eventi per lasciare i cittadini russi all’oscuro dei crimini contro l’umanità di cui il loro capo politico è attualmente indagato dalla Corti internazionali.

Per scoprire la verità sulla guerra che da più di un mese ha sconvolto le loro vite e baypassare la pesante censura che ne distorce i fatti, molti russi pratici di informatica stanno facendo ricorso a reti private virtuali (VPN) e ad app di messaggi crittografati per cercare e diffondere in sicurezza le notizie sull’Ucraina; accessi che Roskomnadzor ha iniziato prontamente a bloccare.

Uno strumento che si distingue tra gli altri per la sua affidabilità è Lantern, un software il cui numero di download in Russia è cresciuto a dismisura (del 2.000%) dopo che il Cremlino ha iniziato a limitare i principali social media e ha introdotto la legge che minaccia fino a 15 anni di carcere per chiunque pubblichi notizie sull’operazione speciale in Ucraina.

Tale tecnologia  – che ha già dato filo da torcere in altri Paesi, come la Cina e l’Iran, ove le libertà online dei cittadini sono fortemente limitate -, a differenza delle altre VPN tradizionali, fa leva su un network decentralizzato di tipo peer to peer che consente agli utenti di accedere e condividere i contenuti bloccati dalla censura mediante un sistema di scomposizione e ricomposizione dei dati: le informazioni secretate vengono diffuse in molteplici copie presso diversi server, i quali a loro volta inviano all’utente finale frammenti del contenuto secretato che, scaricati e riordinati, permettono di riassemblare le notizie depistando i controlli di Roskomnadzor.

Il sistema prevede inoltre il dirottamento dell’utente al primo “snodo” peer to peer disponibile nel caso in cui uno dei “nodi” utilizzati finisca nelle mani della censura.

Uno strumento potente per svelare la disinformazione organizzata cui il Governo russo sta costringendo i propri cittadini e che viene citato da importanti testate per i diritti digitali come Access Now insieme ad altri strumenti anti-censura, la cui diffusione tuttavia si basa principalmente sul passaparola tra le voci dissenzienti.

L’obiettivo di preservare “senza censure le informazioni, la parola, l’espressione e la finanza del mondo” viene quindi perseguito da Lantern – società che ha raccolto, tra gli altri, anche il finanziamento del Dipartimento di Stato degli U.S.A., mediante il suo Open Technology Fund – offrendo ai cittadini russi la possibilità di scaricare un numero illimitato di dati nella versione gratuita di prova, secondo la policy societaria perseguita al momento di accesso in ogni nuovo mercato.

Ciononostante molti cittadini russi hanno acquistato immediatamente la versione Pro del programma, assicurandosi la possibilità di rimanere sempre aggiornati sulla situazione in Ucraina e di resistere alla censura russa, che non lascia spazio a nessuna forma di opposizione, neanche a quella più pacifica.

Una repressione terribile che potrebbe tuttavia presto lasciare il passo ad un’altra ancora più radicale: la totale disconnessione della Russia dall’internet globale e la creazione di una rete domestica impenetrabile sotto il pieno controllo del Cremlino.

In tale scenario, ove gli utenti (soprattutto i più impacciati con la tecnologia) rischiano di essere tagliati fuori dal dialogo internazionale senza la possibilità di accedere a siti non russi, i servizi offerti da Lantern sono una finestra sul mondo: sebbene in tal caso il software non avrebbe più accesso agli indirizzi bloccati, la funzione Panoramica messa a punto dagli informatici della società potrebbe tuttavia consentire ai russi la condivisione e il download di qualsiasi file, preservandone il contenuto nonostante il dominio del Governo sul web.

Lantern rappresenta dunque un filo di luce nell’oscurità che sembra avvolgere la grande Russia, una speranza nel caso in cui il Governo decida effettivamente di isolarsi dal mondo digitale e di interconnessioni che ci circonda.

Non resta quindi che aspettare e sostenere con tutti i mezzi queste nuove forme di resistenza.

 

Licenza Creative Commons
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale