In ambito finanziario, si sono formate diverse “reti” transgovernative, che permettono alle autorità dei singoli Stati di svolgere in modo sempre più omogeneo e coordinato le loro funzioni di regolazione e vigilanza: si tratta, principalmente, del Basel Committee on Banking Supervision (BCBS) per il settore bancario, della International Organization of Securities Commissions (IOSCO) per il settore mobiliare, della International Association of Insurance Supervisors (IAIS) per il settore assicurativo.
Queste reti transnazionali hanno istituito anche meccanismi istituzionali di coordinamento, come il Financial Stability Forum – FSF, istituito per iniziativa del G7 a seguito della crisi finanziaria asiatica della fine degli anni Novanta, che ha preceduto il Financial Stability Board (FSB) costituito nel 2009 a fronte della alla crisi finanziaria globale innescata dai mutui subprime.
La ricerca ha cercato di individuare i criteri interpretativi relativi ai profili funzionali e organizzativi dei regolatori finanziari globali. In primo luogo, ne è stata indagata la struttura istituzionale, per verificarne la riconducibilità a forme di organizzazione classiche o innovative. In questo caso, l’analisi dei tratti peculiari si è associata a una valutazione cost-benefici dell’assetto creato. La ricerca ha inteso, poi, definire il ruolo delle autorità nazionali nell’adozione e nell’esecuzione delle decisioni. Sono state evidenziate, quindi, le ragioni che permettono ad organismi sub-statali, normalmente privi di competenze nelle relazioni estere, di svolgere attività ad oggettivo rilievo internazionale. In ultimo, si è cercato di valutare i sottesi problemi di legittimazione, controllo e responsabilità.
La ricerca è stata finanziata dalla Fondazione di Venezia. Il gruppo di ricerca è stato coordinato da Stefano Battini.