Giuseppe Dossetti (1913-1996), professore ordinario dal 1947 all’università di Modena di diritto canonico, fu l’esponente di maggior spicco del gruppo poi detto “dei professorini” dalla Democrazia cristiana, che nell’Assemblea costituente rappresentarono una componente fondamentale per l’elaborazione del testo costituzionale. Il suo lavoro – come è stato notato da uno dei suoi biografi (Paolo Pombeni) lasciò una traccia profonda sulla Carta. Acquista quindi un rilievo sicuro il passaggio di seguito proposto, che prelude all’accordo sulla visione unitaria della nuova Costituzione e sul peso che in essa avrebbero trovato sia i diritti individuali che quelli sociali. Eletto nel 1948 deputato nella prima legislatura, Dossetti, in dissenso su vari punti essenziali con la linea di De Gasperi e con l’indirizzo prevalente nel partito, nel luglio 1952 si sarebbe dimesso dalla Camera. La sua biografia successiva lo avrebbe visto ancora impegnato in politica (in particolare nelle elezioni comunali di Bologna nel 1956) ma via via sempre più dedito alla testimonianza cristiana: nel 1959 chiese e ottenne di essere ordinato sacerdote, quindi si impegnò fortemente nel nuovo clima del Concilio Vaticano II (alla cui “officina” partecipò con passione), poi dal 1972 compì la scelta di stabilirsi con un gruppo di confratelli i voti a Gerico, nei territori di occupazione israeliana.
La Sottocommissione, esaminate le possibili impostazioni sistematiche di una dichiarazione dei diritti dell’uomo,; esclusa quella che si ispiri a una visione soltanto individualistica; esclusa quella che si ispiri a una visione totalitaria, la quale faccia risalire allo Stato l’attribuzione dei diritti dei singoli e delle comunità fondamentali; ritiene che la sola impostazione veramente conforme alle esigenze storiche, cui il nuovo statuto dell’Italia democratica deve soddisfare, è quella che: a) riconosca la precedenza sostanziale della persona umana (intesa nella completezza dei suoi valori e dei suoi bisogni non solo materiali ma anche spirituali rispetto allo Stato e la destinazione di questo a servizio di quella; b) riconosca ad un tempo la necessaria socialità di tutte le persone, le quali sono destinate a completarsi e perfezionarsi a vicenda, mediante una reciproca solidarietà economica e spirituale: anzitutto in varie comunità intermedie disposte secondo una naturale gradualità (comunità familiari, territoriali, professionali, religiose ecc.), e quindi per tutto ciò affermi l’esistenza sia dei diritti fondamentali delle persone, sia dei diritti delle comunità anteriormente ad ogni concessione da parte dello Stato; c) che perciò affermi l’esistenza sia dei diritti fondamentali delle persone, sia dei diritti delle comunità anteriormente ad ogni concessione da parte dello Stato.
Assemblea costituente, Commissione per la Costituzione, Prima Sottocommissione, 9 settembre 1946, pp. 21-22. Lo stesso testo, ma con esclusione del punto c) è riportato in Giuseppe Dossetti, La ricerca costituente. 1945-1952, a cura di Alberto Melloni, Bologna, Il Mulino, 1994, pp.103-104. Le notizie qui riassunte sulla vita di Dossetti sono tratte dalla biografia scritta da Paolo Pombeni in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 2012, ad vocem.