C’è una palese contraddizione, forse spiegabile con il fatto che ora si sono misurate le conseguenze economiche e sociali della chiusura generale. Va anche considerato quello che può definirsi il costo (e il tempo) dell’apprendimento.
Indicate queste possibili attenuanti, va osservato che vi è stata in generale una assenza di programmazione e di coordinamento. Ripeto quanto osservato più volte, che la profilassi internazionale doveva essere gestita solo dallo Stato.
Continua a leggere l’intervista a Sabino Cassese pubblicata sul quotidiano il Messaggero del 22 ottobre.