Il libro di R. Bodei, Dominio e sottomissione. Schiavi, animali, macchine, Intelligenza Artificiale, Bologna, il Mulino, 2019, ricostruisce le numerose metamorfosi che il rapporto di potere basato sulla dicotomia dominio-sottomissione ha conosciuto nella storia della umanità, partendo dalla schiavitù nell’antica Grecia fino ad arrivare all’uso dell’Intelligenza Artificiale oggi.
Remo Bodei (1938-2019) non necessita di presentazioni. Filosofo di chiara fama internazionale, allievo di Ernst Bloch e Karl Loewith, ha insegnato a lungo Storia della Filosofia all’Università di Pisa, alla Scuola Normale Superiore di Pisa e all’Università della California a Los Angeles. I temi di cui si è occupato spaziano dalla teoria delle passioni e dai modelli della coscienza ai problemi legati alla memoria, all’identità individuale e collettiva.
In questo suo ultimo volume Bodei, dopo aver magistralmente ricostruito le numerose metamorfosi che il rapporto di potere basato sulla dicotomia dominio-sottomissione ha conosciuto nella storia della umanità a partire dalla schiavitù nella antica Grecia, pone al centro della sua riflessione i dispositivi dotati di Intelligenza Artificiale (IA).
Trascorsi più di due secoli dalla prima rivoluzione industriale, che ha virtualmente eliminato la schiavitù perché non più conveniente dal punto di vista economico, problemi antichi ritornano ingigantiti e in vesti nuove: il rapporto tra le macchine e la disoccupazione tecnologica; le conseguenze dei radicali cambiamenti in corso sugli aspetti psichici e sociali dell’identità umana; la convivenza tra intelligenza umana e Intelligenza Artificiale; la tendenziale scomparsa del posto di lavoro fisso e la conseguente segmentazione della vita degli individui; il dilemma se robot e computer finiranno per dominarci e per trasformarci in loro schiavi; l’uso che faremo del grande quantitativo di tempo libero di cui godremo grazie all’applicazione delle macchine intelligenti ai processi produttivi.
Il carattere di pharmakon (rimedio e veleno) e la conseguente ambiguità intrinseca delle nuove tecnologie costringono a riformulare le facoltà (ragione, volontà e immaginazione) che l’umanità ha sempre ritenuto oggetto di una proprietà esclusiva e che ora emigrano sempre più all’esterno dei corpi, modificano la condizione degli esseri viventi.
Forte di una imponente ricostruzione storica, il volume di Bodei costituisce il tentativo (naturalmente riuscito) di pensare, senza retorica e a lungo termine, alcune delle questioni più attuali, delineando i possibili scenari futuri. Quale sarà l’impatto dell’Intelligenza Artificiale, dei robot e dei dispositivi dotati di machine learning sui rapporti sociali fondati sulla dicotomia comando-obbedienza? Come dovrà essere soddisfatto il bisogno di continuing education, indispensabile per promuovere una corretta collaborazione tra intelligenza umana e artificiale? Quali trasformazioni subirà il lavoro? Quale sarà la migliore gestione qualitativa del tempo della vita resa possibile dall’enorme quantità di tempo libero di cui l’umanità godrà?
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