Il rapporto fra responsabilizzazione (per i risultati) e responsabilità (per la violazione di regole e di obblighi) dei funzionari amministrativi ha attraversato, in Italia, tre fasi. Prima, vi è stata la responsabilità (civile, amministrativa, disciplinare, penale) senza la responsabilizzazione, essendo concentrata, quest’ultima, in capo al vertice politico dell’amministrazione. Poi, vi è stato il tentativo di introdurre la cultura della responsabilizzazione dei vertici amministrativi, che avrebbe dovuto seguire un circuito autonomo, legato alle valutazioni e misurazioni di efficienza ed efficacia della gestione amministrativa. Infine, vi è stato il tradimento di quel disegno: la logica della responsabilità, per violazione di regole e obblighi, ha inglobato la nuova logica della responsabilizzazione per i risultati. La previsione di obblighi di efficienza ha paradossalmente finito per moltiplicare le ipotesi di responsabilità per violazioni di regole di condotta. Di conseguenza, il funzionario amministrativo italiano si muove in una fitta maglia di prescrizioni legislative e amministrative, assistite da sanzioni. Egli ha bisogno di una grande preparazione giuridica, anziché di una cultura manageriale.
Responsabilità e responsabilizzazione dei funzionari e dipendenti pubblici
di Stefano Battini
Abstract