L’articolo si sviluppa su un duplice piano. Un primo volto a delineare il regime speciale e derogatorio, rispetto al diritto privato, dell’adempimento delle obbligazioni pecuniarie della pubblica amministrazione: ormai un micro-settore normativo, talora privo di coerenza e logica interna, al punto da creare notevole incertezza in ordine all’esatto adempimento di tali obbligazioni e, quindi, ai flussi di liquidità a disposizione delle imprese. Il secondo piano d’analisi getta invece luce sul riflesso regolatorio del pagamento dei debiti statali, quale emerge dalla più recente legislazione, dove l’adempimento risulta strumentale ad obiettivi di tipo economico-generale, a cominciare dalla ripresa economica. In tale prospettiva, la disciplina sul pagamento dei debiti della pubblica amministrazione, in quanto in grado di indirizzare flussi finanziari verso determinate categorie di imprese, a discapito di altre, può, altresì, produrre effetti di incentivazione/disincentivazione. E, tuttavia, si tratta di effetti preterintenzionali, al di fuori di ogni razionale programmazione economica, che derivano da una inefficienza del sistema – gli inadempimenti dello Stato cattivo pagatore -, e non da un consapevole e ponderato disegno.
Lo stato debitore
di Simone Lucattini
Abstract