Abstract
La fiducia, intesa come istituto che regola i rapporti Parlamento/governo, inizia ad affermarsi nel 1848 e acquista, progressivamente, la connotazione di esigenza costituzionale, pur in assenza di una norma scritta. Il ventennio fascista e la soppressione del Parlamento segnano per l’istituto un arresto, superato, caduto il fascismo, dall’emanazione del decreto legge luogotenenziale n. 98/1946 (seconda Costituzione provvisoria) che, per la prima volta, disciplina la fiducia e le procedure per attivarla. Con i caratteri contenuti nel decreto, la fiducia sarà poi votata dall’Assemblea costituente entrando a fa parte della Costituzione italiana.