Nei lavori dell’Assemblea costituente la scelta di istituire un livello regionale di governo era funzionale al raggiungimento di un duplice scopo: realizzare un’amministrazione più efficiente e imparziale; facilitare la partecipazione democratica dei cittadini alla vita delle istituzioni pubbliche. La distribuzione della potestà legislativa e delle funzioni amministrative tra lo Stato e le regioni avrebbe dovuto essere strumentale a questo disegno. La concretizzazione di tale ambizione non si è rivelata del tutto conforme alle aspettative. Il saggio si propone di individuare le ragioni di questi sviluppi, illustrando sul piano diacronico le diverse fasi del processo italiano di regionalizzazione e analizzando le interpretazioni utilizzate dalla Corte costituzionale per affermare un principio di leale collaborazione tra Stato e regioni. Sulla base di tali indagini, vengono, infine, formulate alcune proposte per la sperimentazione di un nuovo modello di rapporto tra i livelli di governo.
Le regioni co-legislatori e co-amministratori: ambizioni originarie, oscillazioni attuative, potenziali traguardi
di Fulvio Cortese