L’articolazione dei poteri costituzionali nell’Unione europea e in ciascuno Stato membro difficilmente può essere compresa oggi guardando soltanto ad un livello di governo. In altri termini, all’interno dell’Unione europea la separazione dei poteri, per il legislativo, l’esecutivo e il giudiziario, va esaminata alla luce dalle interdipendenze e interconnessioni che connotano i rapporti tra le istituzioni sovranazionali e quelle statali. L’articolo mira ad analizzare se e come il processo di integrazione europea influisca sul concreto operare dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario negli ordinamenti nazionali, in particolare nelle loro reciproche interazioni con le istituzioni europee titolari di analoghi poteri, per quota parte. La prospettiva offerta da questo contributo è di tipo «procedurale», con l’obiettivo cioè di evidenziare il peso esercitato dalle istanze di raccordo e di collaborazione, dai punti di congiunzione tra livelli di governo, ma anche, evidentemente, tra i diversi poteri. Così, si forniscono talune coordinate che guardano a ciascuno di questi poteri nel disegno e nello sviluppo delle procedure di collegamento tra Ue e Stati membri, con particolare riferimento al caso italiano.
La separazione tra poteri nei raccordi tra Unione europea e Italia
di Cristina Fasone e Nicola Lupo