Abstract
Ad ottanta anni dalla sua morte, tale contributo analizza la concezione dello Stato nella nota opera di Antonio Gramsci — Quaderni del carcere (1929-1935) —, considerando la crisi dello Stato moderno, interpretata come problema principale creato dalla guerra, per poi esaminare la concezione di Stato e del suo ordinamento. La scelta dell’analisi di questa specifica opera si collega al particolare livello di evoluzione raggiunto dal pensiero di Gramsci in questo periodo, che, pur subendo un’evoluzione continua, assume un carattere sistematico e per necessità di cose definitivo.