L’inserimento del Consiglio di Stato e della Corte dei conti tra gli organi ausiliari del governo, ma anche tra le magistrature e l’attribuzione di funzioni consultive e di controllo oltre a quelle giurisdizionali sollevano una serie di questioni sulla natura delle due istituzioni, nonché sulla natura e sul perimetro delle loro funzioni, anche e soprattutto in relazione agli altri poteri dello Stato. Ci si chiede, in particolare, se l’esercizio delle loro funzioni e lo svolgimento dei compiti ausiliari alla funzione di governo violi o meno il principio della separazione dei poteri. Con l’obiettivo di rispondere a queste domande, il lavoro analizza dapprima le funzioni del Consiglio di Stato e poi quelle della Corte dei conti. L’analisi restituisce un quadro sostanzialmente rispettoso del principio di separazione dei poteri il quale tuttavia, come l’analisi stessa evidenzia, non può più intendersi come separazione rigida tra poteri ma merita di essere ripensato in termini di équilibre des pouvoirs.
Il principio di separazione dei poteri alla prova degli organi ausiliari. Il ruolo del Consiglio di Stato e della Corte dei conti nell’equilibrio tra poteri
di Sveva Del Gatto