La rivoluzione digitale può trasformare l’idea stessa di Stato e il suo funzionamento? Questo articolo ricostruisce i modi in cui le tecnologie stanno influenzando la vita delle istituzioni pubbliche, con particolare riguardo al modello di Stato contemporaneo e «democratico» affermatosi nel XX secolo. Un primo gruppo di condizionamenti riguarda le modalità di esercizio della sovranità e, in particolare, le funzioni fondamentali dello Stato. Sono quindi esaminate le tecniche della cosiddetta democrazia diretta e i loro limiti nel perseguire l’utopia del «popolo legislatore», l’uso di algoritmi da parte dei giudici e la crescente diffusione di decisioni amministrative automatizzate. Un secondo gruppo di condizionamenti si riferisce agli effetti che la rivoluzione tecnologica ha sugli altri due elementi dello Stato, il popolo e il territorio. Sono qui analizzate le questioni relative alla tutela dei diritti fondamentali, alle crisi dei confini, al rapporto tra tecnologia e informazione e, di conseguenza, tra democrazia e verità. Da queste influenze emerge un modello basato sulla «sorveglianza», in cui i big data, il loro utilizzo e la loro protezione hanno acquisito un ruolo strategico. Un modello la cui diffusione è indubbiamente aumentata con la pandemia, ma che ha anche evidenziato i suoi limiti e le possibili contromisure. La rivoluzione digitale, il ruolo dominante delle Big Tech e dei social network e il crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale stanno influenzando profondamente le istituzioni pubbliche e la società civile: qual è il futuro dello Stato (digitale)?
Il futuro dello Stato (digitale)
di Lorenzo Casini