La «Conferenza sul futuro dell’Europa» è una consultazione pubblica avviata dall’Unione europea nel 2021 allo scopo di ripensare collettivamente l’Europa degli anni a venire. Questo esercizio democratico su larga scala, unico nel suo genere, solleva tre problemi. Il primo e il secondo interessano la piattaforma digitale che ospita la Conferenza. Essi riguardano, rispettivamente, il volume di contributi raccolti attraverso questa piattaforma (che è modesto e poco rappresentativo della platea di soggetti potenzialmente interessati) e l’impatto che possono realisticamente generare consultazioni pubbliche così ampie e generiche. Il terzo problema è di design e si applica a tutti i format consultivi della Conferenza. Interessa sia i limiti degli strumenti digitali «prestati» alle consultazioni democratiche, sia la praticabilità dei cd. «mini-pubblici». Sono diverse, infine, le risposte per ciascun problema. Al primo non è possibile trovare una soluzione convincente. Il secondo si risolve a condizione di introdurre argomentazioni politiche. Per il terzo parlare di soluzioni è prematuro. Messi insieme, i tre problemi della Conferenza aprono questioni importanti: qual è il senso ultimo di queste iniziative? Siamo sicuri dei benefici che promettono ai sistemi democratici che le promuovono? A quali incognite, invece, espongono questi ultimi?
I tre problemi della Conferenza sul futuro dell’Europa
di Gianluca Sgueo
Abstract