L’articolo esplora la possibilità per la Corte Edu di giocare un importante ruolo nella garanzia dei diritti sociali. Partendo dalla tradizionale dicotomia tra diritti civili e politici e diritti sociali, la ricerca di concentra sulla capacità di Strasburgo di trasformare norme «programmatiche» della Carta sociale europea in norme «precettive» della Convenzione. Se le possibili sovrapposizioni tra questi due trattati del Consiglio d’Europa ostacolarono in origine l’interpretazione evolutiva della Cedu, a causa della carenza di giurisdizione della Corte Edu sulla Carta sociale, negli ultimi anni le sinergie tra i due strumenti sono cresciute. Nonostante ciò, il catalogo dei diritti sociali tutelabili attraverso la Cedu è assai meno completo di quello apprestato dalla Costituzione italiana. Il che non significa che Strasburgo non possa contribuire alla tutela dei diritti sociali in Italia, come già accaduto nei confronti dei cittadini non comunitari. Ulteriori evoluzioni capaci di rendere la giurisprudenza Cedu una fonte più ricca di spunti possono giungere grazie all’aumento di sinergie tra la prassi del Comitato europeo dei diritti sociali e quella di Strasburgo, nonché grazie all’integrazione dei cataloghi tra Convenzione e Carta di Nizza, ove molti dei diritti della Carta sociale hanno trovato riconoscimento.
I diritti sociali nella giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo
di Andrea Guazzarotti
Abstract