Il contributo analizza il problema della collocazione del potere esecutivo nell’ambito delle teorie sulla separazione dei poteri, attraverso l’esame delle vicende teoriche in materia di discrezionalità amministrativa. Viene in particolare esaminato il peso che, ai fini dell’affermazione della nozione moderna di discrezionalità, ha avuto la questione del rapporto tra legge, amministrazione e giudice nelle diverse stagioni della storia della Stato e alla luce dei diversi compiti affidati ai pubblici poteri. Nonostante la centralità che hanno ormai assunto gli obiettivi di legalità e di effettività della tutela giurisdizionale ai fini della marginalizzazione della teoria della separazione dei poteri, viene prospettata l’esigenza di preservare un’adeguata e razionale «divisione del lavoro» tra amministrazione e giudice, anche attraverso un ripensamento della teoria della discrezionalità amministrativa.
Discrezionalità amministrativa e separazione dei poteri
di Alfredo Moliterni