Recensione a A. Fuggetta, Cittadini ai tempi di Internet. Per Una cittadinanza consapevole nell’era digitale, Franco Angeli, Milano, 2018, volume che contiene un’analisi di cosa implichi essere cittadini in una società sempre più interconnessa.
Nel volume Alfonso Fuggetta, professore ordinario di Informatica presso il Politecnico di Milano nonché amministratore delegato e direttore scientifico di CEFRIEL, analizza i riflessi che la trasformazione digitale proietta sulla vita di ognuno di noi.
«La terra è piatta?». Si apre così l’introduzione al libro, con un interrogativo apparentemente banale, ma che fotografa perfettamente il rapporto inversamente proporzionale tra la tecnologia – in costante andamento crescente – e lo sviluppo delle conoscenze e delle competenze dei singoli – spesso impreparati a far fronte ai nuovi modelli proposti dal digitale.
Nella Parte prima del volume, l’Autore si occupa dell’attualità, di ciò che siamo oggi. Descrive Internet come le due facce di una stessa medaglia o, meglio, come il lato luminoso e il lato oscuro della luna. Da quest’ultimo punto di vista, Internet è sicuramente pericoloso per alcuni contenuti che sulle diverse piattaforme possono circolare – intrisi di violenza verbale, di falsa informazione, di rischi per la nostra privacy –, ma lo è ancora di più per chi resta in qualche modo escluso da questo nuovo mondo. Dall’altro punto di vista, al contrario, Internet rappresenta un’opportunità, costruita sulla possibilità – tristemente attuale – di condividere più agilmente il sapere, di prevedere nuove forme di apprendimento e di comunicare più facilmente.
L’autore si interroga inoltre sulla capacità dei nativi digitali di essere anche maturi digitali. L’essere nati in un mondo digitalizzato, l’essere abituati a ragionare nel linguaggio di Internet, non significa necessariamente aver interiorizzato e compreso quale sia qualitativamente il miglior modo di vivere in una società interconnessa.
Date queste premesse, si apre poi la Parte seconda del volume, dedicata non più a ciò che si è, ma a ciò verso cui si dovrebbe tendere. Il leitmotiv che conduce fino alla fine del libro è rappresentato dalla cultura. Quest’ultimo tema viene affrontato dall’Autore sotto diverse angolazioni. Innanzitutto, occorrerebbe «imparare ad imparare», ripensando totalmente il metodo di apprendimento concentrato in un periodo limitato della vita di ciascuno e immaginandolo piuttosto come un processo continuativo. L’apprendimento, ovviamente, andrebbe rivisto anche nei suoi contenuti ed orientato alla cultura del digitale e provenire non solo e non tanto dalla scuola, ma innanzitutto dalla famiglia. Occorrerebbe, in prima battuta, acquisire delle nozioni di base, che, nonostante siano tali, sono spesso trascurate e risultano oscure: l’idea di dato, di informazione, di conoscenza, per citarne alcune. E un lavoro di questo tipo transita chiaramente e primariamente dal sapere e il sapere dal saper insegnare e saper imparare – come prima si accennava – corollari necessari di due elementi fondamentali di questo processo: l’analisi e la sintesi. Tappe fondamentali di questo viaggio sono costruite sulla capacità di saper ragionare, diventando individui in grado di saper distinguere tra concetto – le fondamenta su cui gettare le basi per costruire un edificio – e nozione – l’edificio stesso.
La conclusione di questo percorso giunge con alcune considerazioni dell’Autore circa la cittadinanza ai tempi del digitale e sul ruolo giocato dalla politica, che spesso si vede sconfitta a causa dell’incapacità di rispondere alle paure dei cittadini. Il digitale è una di queste, nonostante renda anche possibile sognare un mondo non più mediato dalla politica stessa. La soluzione, sebbene di difficile formulazione, sta per l’Autore nel tornare a sentirsi parte di un unico insieme e non invece controparti in continuo scontro. Un cammino di questo tipo riconosce necessariamente, tra i passaggi fondamentali, anche quello della corretta comprensione e interiorizzazione del sapere digitale.
Quest’opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.