La “bollinatura” è una espressione gergale molto utilizzata nel linguaggio delle pubbliche amministrazioni ma, al contempo, coperta da un vero e proprio manto di oscurità. Tutti sanno, infatti, che esiste la bollinatura, ma pochi hanno conoscenza di cosa effettivamente sia. L’obiettivo del presente studio è, oltre alla ricostruzione e analisi di questa particolare attività, quello di dimostrare come la stessa esprima una funzione molto importante svolta dall’amministrazione finanziaria (specialmente dalla Ragioneria generale dello Stato-Ministero dell’economia e delle finanze) e collegata a un generale fine di “tutela finanziaria” del sistema amministrativo, intensificandosi nel corso del tempo.
A tale scopo, l’indagine considera le origini del bollino e la sua evoluzione storica, prosegue con l’esame dei parametri tecnici alla base dell’attività di verifica delle coperture finanziarie degli atti di spesa, delle fasi della procedura di bollinatura, degli effetti di questa attività. L’analisi considera, altresì, le numerose relazioni prodotte dalla Corte dei conti sulla qualità delle coperture finanziarie, nonché la giurisprudenza costituzionale sviluppatasi in relazione al principio di copertura (art. 81 Cost.), al fine di comprendere in quale misura gli atti bollinati sono sottoposti a forme di controllo da parte di altre istituzioni. Da tale ricostruzione emerge un quadro molto interessante dei rapporti tra governo, amministrazione finanziaria, Parlamento, Presidenza della Repubblica, Corte dei conti, Corte costituzionale, in materia di finanza pubblica. Tutto questo conduce, in conclusione, ad alcuni approfondimenti sulla funzione giuridica collegabile all’attività di bollinatura nell’ambito del sistema amministrativo italiano, con particolare riguardo alla natura, alle principali finalità e ad alcuni limiti di questa prassi, a cui seguono alcune riflessioni finali sulle più recenti prospettive.