Mario Scelba (Caltagirone, 1901) fu uno dei più duraturi e incisivi ministri dell’Interno del dopoguerra. Stretto collaboratore di De Gasperi, che gli si affidò totalmente per le politiche dell’ordine pubblico in un momento delicatissimo quale quello tra il 1948 e il 1953, fu poi anche presidente del Consiglio nel 1954-1955 e presidente del Parlamento europeo nel 1969-71.
Il brano del suo intervento qui di seguito riportato è tratto dai verbali del Consiglio dei ministri, 9 gennaio 1952. Tema: la riforma della pubblica amministrazione. Vale la pena di rileggerlo confrontandolo con le parole pronunciate nella medesima sede – Scelba presente – dal presidente del Consiglio De Gasperi, il 26 maggio 1948: non sarà difficile constatare come la linea De Gasperi, ispirata alla riforma, fosse stata accantonata, in poco meno di quattro anni, in favore della negazione stessa del problema.
E dire che dal 1950 esisteva e operava presso la Presidenza del Consiglio, con studi e proposte non banali, un Ufficio apposito per la riforma amministrativa. La cui azione però era stata emarginata prima, vanificata poi.
Scelba. Prendiamo atto solo che non si può procedere ad una riforma organica generale della pubblica amministrazione ma si devono fare solo parziali modifiche o integrazioni. Questo è già un gran risultato. Finora gli Uffici della riforma hanno ritardato il lavoro dei singoli Ministeri. Pare che la riforma Piccioni abbia assorbito troppo delle istanze della Dirstat. (…). Si rammarica che l’Ufficio della Riforma della Pubblica amministrazione ignori tutto quello che già si è fatto. Ad esempio si parla dell’istituzione di corsi speciali per i funzionari, ma il Ministero delle Finanze già li ha istituiti ed il Ministero dell’Interno ha mandato – per compiti di studio – Prefetti in Inghilterra e missioni di funzionari di Polizia nelle capitali straniere.
Acs, Pres. Cons., Consiglio dei Ministri, Verbali delle adunanze. Minute, Adunanza del 9 gennaio 1952, intervento del ministro dell’Interno Mario Scelba.
De Gasperi. Si tratta di aggiornare le conclusioni della commissione Forti, approntando i relativi disegni di legge per il Parlamento, e di creare delle garanzie perché il passaggio alle Regioni delle attribuzioni previste dalla Costituzione non rechi con sé un’inflazione burocratica ma porti invece ad una semplificazione. Per tale lavoro preparatorio è necessario ricorrere ad uomini che conoscano a fondo l’Amministrazione. A tale proposito si riserva di fare a suo tempo proposte concrete.
Acs, Pres, Cons., Consiglio dei ministri, Verbali delle adunanze, Adunanza del 26 maggio 1948, intervento del presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.