Facebook e Twitter contro le fake news

Continuano gli interventi da parte di Facebook e Twitter per evitare la diffusione di fake news, ormai dilaganti. Uno dei principali destinatari delle misure repressive di questi social network è proprio il presidente americano Donald Trump.

 

L’elevato numero di informazioni che circolano costantemente sui canali di diffusione, e soprattutto sui social network, espongono sempre di più al rischio di divulgazione di notizie non veritiere, le c.d. fake news.

Lo scorso 6 ottobre è stato proprio Donald Trump ad essere stato accusato di diffondere una fake news, pubblicando sia su Facebook sia su Twitter un post nel quale ha dichiarato che l’influenza sia maggiormente letale del Covid-19. Alla luce dell’evidente erroneità della notizia, confermata dai dati numerici riportati dall’Organizzazione mondiale della sanità e anche dalla Johns Hopkins University, tale affermazione non è stata considerata attendibile, e quindi non ulteriormente divulgabile. Facebook ha, pertanto, provveduto a rimuovere il post in questione, mentre Twitter ha deciso di continuare a consentire la visione di esso, apponendovi, tuttavia, un messaggio che annunciasse la contrarietà di questo alle regole di Twitter sulla disinformazione e sulla diffusione di informazioni fuorvianti sul Covid-19.

Per gli stessi motivi, il presidente americano è stato destinatario di misure repressive da parte dei due social network già lo scorso 6 agosto. Egli aveva, infatti, pubblicato un post in cui affermava che i soggetti più giovani fossero quasi “immuni” dal contrarre virus. Contestandogli di causare la diffusione di notizie disinformative, Facebook ha proceduto all’eliminazione del relativo post; Twitter, invece, ha bloccato temporaneamente l’account presidenziale.

L’intenzione da parte di Twitter di garantire la divulgazione delle sole notizie attendibili e veritiere emerge in modo evidente anche dalla recente dichiarazione di rimuovere i tweets che possono causare interferenze con le elezioni americane e con la diffusione dei relativi risultati. A tal fine Twitter appone sui post che ritiene contengano fake news un avviso del carattere fuorviante delle informazioni trasmesse in particolare dai politici americani candidati alle prossime elezioni, e anche dagli account americani con più di 100.000 followers, capaci quindi di avere una incidente influenza su coloro che li “seguono”. Gli utenti che vogliono visualizzare il tweet destinatario di tale misura dovranno cliccare sul suddetto avviso che lo ricopre.

Con tali provvedimenti, Twitter intende limitare la circolazione di notizie fuorvianti in materia elettorale anche da parte del presidente Trump, che ha già tentato di sollevare dubbi sulla legittimità del sistema di voto.

I social network si rivelano strumenti essenziali proprio durante la campagna elettorale americana, e, infatti, soprattutto Facebook è utilizzato a fini pubblicitari, risultando ormai uno strumento indispensabile e, per questo, causa di numerosi reclami. Proprio al fine di gestire gli eventuali contenziosi, nel novembre del 2019 è stata istituita la Facebook Oversight Board: una sorta di “Corte suprema” di Facebook (nella sostanza, un ulteriore comitato di “appello”) che può essere interpellata dal destinatario dell’eventuale censura di un post. Tale gruppo, composto da personalità di spicco, avrebbe dovuto iniziare la propria attività solo dopo le prossime elezioni presidenziali, ricoprendo, fino a questo momento, un ruolo di vigilanza e denuncia di eventuali irregolarità presenti su Facebook. L’attività della Facebook Oversight Board è stata, tuttavia, recentemente ostacolata e bloccata dallo stesso colosso che lo ha istituito: il suo sito web è stato, infatti, disattivato, perché accusato di essere coinvolto in attività di phishing. La scarsa chiarezza della dinamica e delle motivazioni legate alla disattivazione del sito web, in considerazione anche dell’avvicinarsi delle elezioni, ha indotto a ritenere che possa trattarsi di un’operazione strategica, diretta alla compressione della vera e propria libertà di parola e di espressione.

Alla luce di questi avvenimenti, non si può fare a meno di notare quanto il ruolo centrale dei social network nella diffusione di qualsiasi tipologia di notizie determini un estremo controllo su di esse, tale da condurre ad una selezione da parte degli stessi gestori delle informazioni ritenute più idonee ad essere divulgate (a tal riguardo si veda anche C. Ramotti, Facebook oscura le pagine di Casa Pound e Forza Nuova). Se tale operazione risulta da un lato necessaria per evitare la circolazione di fake news, dall’altro potrebbe molto spesso condurre ad una limitazione del diritto di informazione.

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