Sono due anni che si sono affermati nel governo del paese movimenti populisti. Tempo di fare un bilancio.
Del popolo è stato fatto un uso strumentale. Il popolo è servito come invocazione. E anche come invocazione è ora passato in secondo piano. Progressivo abbandono delle proposte di democrazia diretta. Progressiva importanza del ruolo dei “leader”.
Basta rilevare che i temi propriamente populistici sono passati in secondo piano, o sono stati abbandonati? E l’azione concreta?
Ancora peggio. Nella Costituzione vi sono diramazioni varie del tema della democrazia, che si sarebbero prestate a una valorizzazione, anche considerato che erano in precedenza state dimenticate.
Continua a leggere l’intervista a Sabino Cassese pubblicata sul quotidiano il Foglio dello scorso 23 giugno.