Recensione a Dal Lago A., Populismo digitale: la crisi, la rete e la nuova Destra, Milano, Raffaello Cortina, 2017, libro che spiega perché i populismi di destra oggi in ascesa si nutrono della trasformazione digitale.
Dal Lago è un noto sociologo italiano e professore universitario. In questo libro viene spiegato perché la nuova destra, quella in ascesa o già al governo in alcuni Paesi, può essere definita populismo digitale.
I populismi nascono come risposta alla cattiva gestione dei processi di integrazione globale della finanza e dell’economia da parte delle élite politiche. L’incapacità della sinistra di opporsi efficacemente ai fenomeni di colonizzazione economico-finanziaria ha favorito la deriva a destra dei populismi grazie a ricette politiche neo-nazionalistiche, protezionistiche e ostili agli stranieri.
Questo tipo di populismo è digitale perché i suoi leader pretendono di agire in base al mandato diretto del popolo. Questa relazione diretta tra leader e seguaci si afferma in un universo virtuale, quello del Web, e minaccia le istituzioni democratiche. Persone prive di adeguate competenze e manovrate da gruppi di interessi più o meno noti arrivano al potere e governano secondo gli umori mutevoli dell’elettorato facilmente influenzabile con un uso accorto dei social.
Partendo da questa premessa Dal Lago esamina le categorie di popolo e di populismo, svela il carattere illusorio della partecipazione grazie a Internet, offre un quadro della diffusione globale del populismo digitale e analizza il caso dell’ascesa del M5S. Il libro è del 2017, ma risulta ancora estremamente attuale. È prova inoltre della lungimiranza dell’Autore che ha previsto eventi poi realmente verificatisi, come il crollo di consensi del M5S o l’ascesa di Boris Johnson.
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