Il decorso del tempo estingue la potestà punitiva dello Stato. L’estinzione è accertata dal giudice. La legge in vigore, che comincia a produrre i suoi effetti dal gennaio 2020, dispone che, al termine del primo grado di giudizio, il meccanismo della prescrizione non funzioni più.
Questo ha un inconveniente diretto per chi sia stato assolto, nel caso che il pubblico ministero impugni la sentenza, perché rimane anch’egli in attesa di giudizio e per un tempo indeterminato.
Si dilatano così a dismisura i tempi dei processi, che oggi vengono fissati proprio per evitare la prescrizione: senza questo vincolo il processo non avrebbe mai fine.
Leggi l’articolo di Sabino Cassese, pubblicato sul quotidiano il Foglio dello scorso 10 dicembre.