Come è noto, nel 2020 dovrebbe anche in Italia svilupparsi la tecnologia mobile cellulare di quinta generazione (5G), con prestazioni e velocità superiori a quelle esistenti, tali, ad esempio, da consentire la connessione di dispositivi a Internet (“Internet of things“).
Parlamento e Commissione europea, anche sotto la pressione del governo americano, preoccupato della cybersicurezza, hanno invitato gli Stati europei a valutare i rischi e a stabilire i requisiti di sicurezza.
Continua a leggere l’intervento di Sabino Cassese pubblicato sul Corriere della Sera lo scorso 5 agosto.