In che senso andava intesa la rappresentanza fino a ieri?
La sua articolazione, dopo l’introduzione del suffragio universale, non era più binaria, ma ternaria. Non era un legame che si stabiliva tra elettorato e rappresentati.
Erano due legami, uno tra l’elettorato e un’organizzazione intermedia (per lo più un partito) alla quale delegava il compito di fare una scelta di candidati e di proporla, un altro tra elettorato e rappresentanti, che venivano approvati con la cosiddetta elezione.
Quindi, l’elezione non era una scelta, ma l’approvazione di una scelta (una scelta secondaria).
Essa non stabiliva un rapporto immediato tra elettorato e rappresentanti, perché il rapporto era mediato attraverso le forze politiche che avevano operato la scelta-designazione.
Continua a leggere l’estratto di un saggio di Sabino Cassese sulla crisi delle istituzioni, pubblicato sul Corriere della Sera del 18 giugno scorso.